Aziende nel mirino e imprenditori che decidono di passare la notte nel capannone. È toccato al titolare di una ditta specializzata nel rimessaggio di barche, gommoni e motori fuoribordo della zona industriale di Punta Penna due notti fa.
L’allarme è scattato poco dopo le 22. I malintenzionati avevano forzato le porte entrando all’interno del recinto. Erano in tre, dopo aver impiegato 20 minuti per entrare, hanno messo fuori uso due sensori. Una volta dentro non sono riusciti a evitare l’allarme dovendo così fuggire a mani vuote. Sul posto è arrivata la guardia giurata che ha effettuato una prima ricognizione allertando le forze dell’ordine. All’arrivo di titolare e polizia è stato possibile visionare le immagini del circuito chiuso. Nonostante il colpo fallito, però, l’azione dei ladri ha costretto il proprietario a passare la notte nel capannone con il timore di una nuova visita indesiderata con la guardia giurata intervenuta tornata a trovarlo a intervalli regolari per accertarsi che tutto andasse bene. Gli uomini del Commissariato stanno lavorando su alcuni elementi per risalire ai responsabili del fallito raid.
Una vicenda indice del senso di insicurezza nel quale vivono gli imprenditori della zona. Nell’episodio sansalvese di qualche notte fa, la Bergia Legnami ha subito il quinto colpo in cinque anni [LEGGI]. L’assenza di illuminazione non aiuta certo gli imprenditori a passare notti tranquille. Nel rimpallo di responsabilità tra Provincia e Arap i ladri continuano ad agire indisturbati nel buio della notte.