Era stato presentato esattamente 2 anni fa [LEGGI] come un progetto innovativo in grado di ridurre la quantità di rifiuti da conferire in discarica, ma l’adesione stenta a decollare. San Salvo è stato il primo Comune del Vastese a lanciare il servizio di compostaggio domestico fornendo ai cittadini il kit per realizzarlo in giardino; dopo due anni, il numero delle famiglie che hanno aderito è fermo a circa 30 su un potenziale di 2.482 case singole con un pezzo di terra adeguato.
Con l’assessore all’Ambiente Angiolino Chiacchia e Dino Di Fabio della Task force ambientale siamo andati a vedere a che punto è il progetto visitando due famiglie che hanno adottato il sistema. Per chi ha aderito ci sono stati dei brevi corsi di formazione sull’uso della compostiera fornita gratuitamente dal Comune. L’ufficio Ambiente predispone controlli regolari per monitorare l’andamento del compostaggio e certificare la buona condotta per le famiglie che così avranno diritto al 15% di sconto sulla quota variabile della Tari.
Due le famiglie visitate. Teodora Liberatore ha iniziato già negli anni ’80 e continua ancora oggi con due pozzetti ricavati nel giardino, in modo da avere uno in maturazione e l’altro pronto all’uso. Pina Di Francesco, invece, usa la compostiera del Comune e sottolinea: “Il compost va fatto riposare 6 mesi, altrimenti è troppo forte per le piante”. In Comune hanno l’amore per l’ambiente e la volontà di contribuire alla sua salvaguardia (quello della riduzione sulla tassa è l’ultimo dei loro pensieri). Tra i miti da sfatare c’è quello della puzza: con pochi accorgimenti, il giusto bilanciamento degli scarti, la compostiera emana un odore di sottobosco.
Nel servizio Pina Di Francesco e Teodora Liberatore illustrano come procedere e Chiacchia e Di Fabio tracciano un bilancio di questi due anni.