Vivono sotto lo stesso tetto, ma comunicano il loro amore assoluto ai propri figli su Facebook, come se non avessero altro modo per farlo. Sono i genitori postmoderni, i “tardivi digitali” che, consegnatisi al mondo dei social network, sembrano dominati da un ethos infantilista e perseguono il mito dell’eterna adolescenza.
Con sempre maggior frequenza, chi si trova a frequentare Facebook e dintorni si imbatte in imbarazzanti post di genitori che, arsi dal sacro fuoco dell’amore per i propri figli, ne scrivono davvero di tutti i colori. Post come “Cucciola mia, unica ragione del mio esistere, sei il solo vero amore della mia vita. Sei e rimarrai la mia donna, oggi e per sempre” sono ormai all’ordine del giorno e viene da chiedersi: perché?
Perché un genitore sente il bisogno di dare in pasto al web sentimenti che sarebbe opportuno far rimanere nella sfera privata? Stessa cosa dicasi per certe coppie smielate, che proprio non ce la fanno a non postare in continuazione status d’amore, dimenticando che l’amore di coppia è qualcosa di intimo e consegnare al pubblico virtuale una dimensione privata vuol dire violarla.
Tra i tanti mali di cui soffre la nostra società figura, indubbiamente, l’esibizionismo virtuale con la conseguente disperata ricerca del consenso pubblico. Tanti, troppi genitori si stanno ammalando di questa forma di esibizionismo, che finisce per confondere i loro stessi figli, i quali arrivano a credere che il genitore più “figo” sia quello che declama sui social network l’amore assoluto per la sua “principessa” o il suo “campione”.
Probabilmente, ai tempi della mia giovinezza, i genitori erano molto più simili a degli ufficiali prussiani che a degli amici del cuore, ma tra il genitore affetto da dipendenza compulsiva da dichiarazioni zuccherose sul web e il generale prussiano… preferisco quest’ultimo!
I genitori sono e restano, innanzitutto, degli educatori che preparano i figli alla vita e possono dimostrare il loro amore verso i propri pargoli senza essere necessariamente dei grafomani incalliti che impazzano sui social network (magari si potrebbe anche riscoprire il valore di una lettera privata scritta a mano e custodita gelosamente dal destinatario).
L’amore vero non ha bisogno di una vetrina. Non sono i facilissimi “mi piace” che ci salveranno. E non salveranno neppure i nostri figli.