“Utenza e Lavoratori della Fondazione Padre Alberto Mileno di Vasto Mileno ancora con il fiato sospeso. Rinviata al 21 ottobre 2016 ogni decisione sul futuro di tanti pazienti e lavoratori”. E’ la sintesi del comunicato con cui Cgil, Cisl e Uil rendono nota l’ulteriore situazione di incertezza che si trovano a vivere i 250 dipendenti della Fondazione Mileno Onlus, titolare dell’Istituto San Francesco di Vasto Marina e di altre strutture riabilitative, dopo i pesanti tagli imposti dalla Regione. Si profila la cassa integrazione. Non sono finite le sofferenze, dopo due anni di ritardi nella riscossione degli stipendi.
“Il sindaco di Vasto, Francesco Menna, che sulla vicenda ha sempre mostrato sensibilità e attenzione riesce a mettere attorno ad un tavolo, presieduto dall’assessore alla Salute Silvio Paolucci, i dirigenti della Fondazione Padre Alberto Mileno e le organizzazioni sindacali, al fine di trovare una soluzione che soddisfi le sacrosante aspettative di numerosi utenti diversamente abili, di centinaia di lavoratori e famiglie”, scrivono nella nota congiunta Ferdinando Costanzo della Fp Cgil, Gabriele Martelli e Donato Tricase della Cisl Fp e Domenico Fecondo della Uil Fpl..
“Nel frattempo la Fondazione, che inspiegabilmente ha subito un ulteriore taglio di 500 mila euro, si è attivata per capire cosa sia potuto accadere nel trasmettere mensilmente i dati di produzione (flussi informativi) alla Asl di Lanciano-Vasto-Chieti, nell’intento di trovare il bandolo della matassa per chiarire e risolvere definitivamente la questione.
Come organizzazioni sindacali, ma soprattutto come lavoratori, non vogliamo individuare responsabilità se eventualmente ce ne fossero, bensì trovare soluzioni, occorre mettere in atto tutti gli strumenti previsti dalla normativa Regionale, in primo luogo, bisogna portare a termine in tempi stringenti il processo di riconversione delle strutture ex articolo 26, richiamando anche alcuni Comuni e qualche Asl al rispetto di quanto stabilito dalle direttive regionali.
Il primo novembre dovrà essere un giorno di festa per tutti, per questo chiediamo all’azienda e alle istituzioni, ognuno per le proprie competenze e responsabilità, di contribuire a raffreddare il clima, poiché siamo convinti che solo con un confronto serio e produttivo possiamo uscire da questa delicata situazione.
Quindi, per evitare il peggio, ci aspettiamo di più dalle istituzioni locali e regionali, vogliamo che si passi senza ulteriori rinvii ad azioni concrete, per continuare a garantire un servizio che, come previsto dall’articolo 32 della Costituzione, tutela la salute come fondamentale diritto della persona e garantisce cure gratuite agli indigenti”.