Tre anni di reclusione e interdizione di cinque anni dai pubblici uffici. Questa la sentenza emessa dal Tribunale di Vasto a carico di un cittadino tunisino arrestato nel 2014 dal personale del Commissariato di pubblica sicurezza, con l’accusa di maltrattamenti ai danni dell’ex compagna e altri componenti della famiglia, tra cui due minori.
Il processo di primo grado, iniziato nel mese di giugno 2014, si è concluso ieri – dopo le diverse udienze necessarie per sentire i numerosi testimoni chiamati a ricostruire la delicata vicenda – con la lettura del dispositivo da parte del giudice Italo Radoccia: tre anni di reclusione, quindi, e interdizione dai pubblici uffici per il tunisino, e risarcimento danni per la parte civile rappresentata dall’avvocato Sida Pelillo, che si augura che “la vicenda giudiziaria possa spronare a non rimanere in silenzio le numerose donne che quotidianamente subiscono atti di violenza tra le mura domestiche, ma che hanno paura di denunciare”.
Tra 90 giorni le motivazioni della sentenza, contro la quale l’avvocato Angela Pennetta, che difende l’imputato, ha annunciato ricorso in Appello.
Le generalità dei protagonisti della vicenda giudiziaria (tra cui anche quelle dell’imputato ieri condannato in primo grado) sono riservate, a tutela della privacy delle vittime.