Dalle prime ore del mattino i carabinieri della Compagnia dell’Aquila, coadiuvati dai militari delle Compagnie di Pescara, Chieti, Montesilvano e Vasto stanno eseguendo 13 misure cautelari in carcere e agli arresti domiciliari nell’ambito di una vasta operazione in tutto l’Abruzzo denominata Raiders, 24 in totale gli indagati.
Le misure riguardano soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere finalizzata ai furti di rame ed in danno di persone in procinto di effettuare operazioni bancarie presso bancomat, nonché ricettazione. I provvedimenti restrittivi sono stati emessi dal Gip del Tribunale di L’Aquila a conclusione di una prolungata attività d’indagine.
Il capo della banda, Anghel Niculae, per cui è stato emesso il provvedimento di custodia cautelare in carcere, è attualmente ricercato insieme ad altre sette persone. Ai domiciliari sono finiti altri quattro cittadini romeni e due fratelli di Chieti, G.D. e P.D., titolari dell’azienda teatina che avrebbe acquistato il materiale proveniente dai furti. Per altri 3 componenti della banda è stato emesso l’obbligo di dimora.
A far scattare l’attività investigativa dei militari del capoluogo era stato il furto di un autocarro di un’azienda aquilana rintracciato grazie al dispositivo di localiccazione satellitare. Rintracciato, in quella circostanza, anche il cittadino romeno che aveva caricato un’ingente quantità di rame a bordo. Attraverso intercettazioni e pedinamenti i carabinieri sono riusciti a risalire a tutti i componenti della banda. Le indagini hanno permesso di attribuire alla banda una serie di furti di rame ai danni di aziende e impianti fotovoltaici commessi tra il 2015 e il 2016. Inoltre avevano escogitato un sistema per rubare dai bancomat: attraverso l’inserimento di una piccola forcella nella fessura degli sportelli automatici i malviventi si impossessavano poi del denaro che i malcapitati clienti non riuscivano a ritirare pensando ad un guasto.