“Alle 11.03 del 20 settembre scorso il dirigente Belmaggio ha affermato ‘La struttura ha parere negativo da parte della Regione Abruzzo’, la lotta è vinta“. Così ieri sera Nicola Scutti ha annunciato durante l’assemblea pubblica nell’ex scuola la fine della battaglia contro la realizzazione di una centrale a biometano a Montalfano [LEGGI].
CHIODO SCACCIA CHIODO – Determinante per il preavviso di diniego da parte della Regione l’assenza della distanza di sicurezza dal cluster F della Stogit. L’impianto sarebbe dovuto sorgere a ridosso della fondovalle Treste di fronte a uno degli insediamenti del gruppo Snam, la distanza ridotta è stata sin da subito uno dei punti contestati dal comitato, nonostante inizialmente ci fosse il parere positivo dei vigili del fuoco (poi cambiato).
La circostanza, inoltre, era stata subito messa agli atti, ma è stata presa in considerazione con netto ritardo – in mezzo c’è stato il cambio di dirigente del settore, dalla Flacco a Belmaggio – come sottolineato dal vicesindaco Fernando Travaglini: “La vicenda della distanza dal cluster era nota dal giugno 2015, avremmo risparmiato tempo e discussioni inutili”.
La lotta contro l’insediamento si conclude così a favore della comunità di Montalfano. È stato premiato il gioco di squadra: la collaborazione tra comitato e amministratori ha permesso di rilevare la criticità diventata poi determinante. Un percorso fatto di diverse tappe e condiviso da numerose realtà. Contro la centrale si erano espresse anche le amministrazioni di San Salvo, Monteodorisio e Lentella; inoltre, la protesta era scesa anche sui campi di calcio grazie alla squadra locale militante all’epoca in Prima categoria [LEGGI].
A giocare a favore della popolazione – quando i pareri erano tutti positivi e la lotta sembrava una causa persa in partenza – la presenza di un altro insediamento impattante, il sito di stoccaggio della Stogit. Un po’ la stessa storia della centrale a biomasse prevista a San Buono e bloccata dal passaggio dei cavi dell’elettrodotto Villanova-Gissi .
“NON UN NO A PRESCINDERE” – Fondamentale nella vittoria il lavoro nella stessa direzione di comitato e Comune di Cupello. “È stata una soddisfazione lavorare insieme – hanno ripetuto il presidente del comitato Dino Ottaviano e Nicola Scutti – È stato un percorso fatto a braccetto. Ogni comunicazione arrivata in Comune è stata immediatamente messa a disposizione di tutti”.
A fargli eco il sindaco Manuele Marcovecchio: “Grazie di cuore al comitato, al vicesindaco e ai tecnici comunali. Questa vicenda è un esempio di come la politica si deve aprire a tutti i progetti per capire se ci sono i presupposti per realizzarli. In questo caso abbiamo avuto perplessità dall’inizio, diventate poi criticità. Non è stato un ‘No’ a prescindere, ma altamente ragionato. Abbiamo proposto alla società anche altri luoghi dove realizzare la struttura, ma il consiglio non è stato accettato. Il comitato ora non si deve sciogliere, da avvocato immagino che ora la palla possa spostarsi su un altro piano con un eventuale ricorso”
CONTROLLO STOGIT – Il comitato resterà ancora attivo; il “no” della Regione per ora è un preavviso di diniego che dovrà trasformarsi in un provvedimento definitivo. L’attenzione sugli insediamenti presenti resterà alto. Scutti ha annunciato la nascita di un altro comitato per assicurare un controllo maggiore sullo storico insediamento della Stogit che di recente ha chiesto l’ampliamento della capacità di stoccaggio con la realizzazione di 4 nuovi pozzi e l’incremento della pressione.
Da questo punto di vista anche il sindaco Marcovecchio ha confermato la massima attenzione: “Siamo in fase di redazione del nuovo prg e stiamo preparando l’elaborato di rischio da incidente rilevante; ci sarà così un dialogo con l’azienda su cosa si può fare e dove si può fare. Il livello di attenzione sarà sempre alto”.