Prove tecniche di coalizione per il centrosinistra che, al richiamo di San Salvo Democratica, ieri pomeriggio si è presentato compatto (pur con qualche assenza qualificata) per un incontro in piazza Papa Giovanni XXIII. Obiettivo, ritrovare l’unità in grado di riportare il centrosinistra alla guida della città, dopo quello che Domenico Di Stefano ha definito il “suicidio del 2012”, con quella rottura all’interno della coalizione che ha agevolato la vittoria del centrodestra e del sindaco Tiziana Magnacca: “Questa sera iniziamo un dialogo, non diamo vita a un accordo elettorale. Quando una casa cade bisogna ricostruire e per farlo occorre capire chi deve fare un passo avanti e chi un passo indietro“. Anche se nel suo intervento Gabriele Marchese ha poi tenuto a sottolineare: “Occorre costruire un nuovo progetto che includa e non escluda. Poi si discuteranno ruoli o eventuali passi indietro”. Ad ogni modo, il nodo principale rimane quello dell’unità: “Se non riusciremo a creare un blocco monolitico – ha infatti sottolineato Di Stefano – la battaglia per le prossime amministrative sarà molto dura.
Per la locale segreteria del PD, Sergio Di Ninni (presente anche Gianni Cordisco della segreteria provinciale), il quale ha confermato il valore dell’unità come condizione necessaria “per ridare alla città la buona amministrazione che merita”. Negativo, infatti, il bilancio degli anni della consiliatura Magnacca, anche nelle parole di Fabio Travaglini, Regione Facile: “Alla radice dell’involuzione che ha subito San Salvo in questi 5 anni c’è un metodo di lavoro che non fa squadra e non dialoga con la parte non politica della città. E noi proprio dal metodo dobbiamo ripartire, mettendo insieme persone che sanno dialogare con la società civile. Non dobbiamo impazzire cercando un leader, ma occorre promuovere una leadership diffusa che sappia portare avanti questo metodo”.
Presente all’incontro, anche il segretario locale di SEL, Diego Conti, il quale ha sottolineato la necessità di ripartire dalle proposte per risolvere i problemi concreti dei cittadini, a partire dal sociale: “Nostro denominatore comune dovrebbe essere quello di essere di sinistra e quindi essere dalla parte degli ultimi”, da qui i temi dell’edilizia popolare e del baratto amministrativo. Stoccata anche per quanto riguarda il turismo, “oggi privatizzato da pochi elementi privilegiati dall’amministratori, a danno degli operatori balneari”. A seguire l’intervento di Gianluca Ciffolilli, segretario locale del PSI (per lo stesso partito presente anche Santino Costantini), che ha definito come “dovere morale” la ricostruzione di un progetto comune: “Oggi pomeriggio, tutti insieme, rappresentiamo un segno di speranza per ridare una spinta propulsiva alla città”.
A chiudere il primo giro di interventi, Gabriele Marchese, il quale ha espresso forti critiche all’operato dell’amministrazione di centrodestra, prima affrontare il nodo politico della manifestazione, relativo alla verifica delle “condizioni per ricostruire le ragioni di un’alleanza”. Per quanto riguarda il progetto amministrativo, però, Marchese è stato chiaro: “Non si tratta di ricostruire un progetto vecchio, ma di costruirne uno completamente nuovo. Discuteremo con tutti, non solo all’interno del centrosinistra, perché abbiamo il dovere morale di mandare a casa questa amministrazione. Il discrimine per un’alleanza saranno le idee. Occorre mettere avanti il progetto, poi arriverà la coalizione e solo dopo il candidato sindaco”, per l’individuazione del quale “le primarie non sono un dogma, se c’è convergenza all’interno della coalizione”. E comunque, prima di arrivare all’individuazione del candidato sindaco, anche per Marchese quello della leadership diffusa rappresenta il percorso ideale.
Insomma, ieri pomeriggio il centrosinistra di San Salvo ha voluto dare un segnale di unità, per quello che viene considerato l’obiettivo prioritario, ovvero la vittoria alle prossime amministrative. Unità che non sarà difficile perseguire finché si rimarrà in regime di “leadership diffusa”, ma che dovrà resistere alla prova dell’individuazione del candidato sindaco. Nel frattempo il centrosinistra dovrà cercare di verificare i rapporti con almeno due assenze significative alla manifestazione di ieri: quella di Agostino Monteferrante (San Salvo Adesso e membro dell’assemblea nazionale del PD) e Osvaldo Menna (San Salvo Lavora).