Il fatto non sussiste. Con questa formula piena 23 imputati sono stati assolti dall’accusa di invasione di terreni per aver partecipato un rave party che si tenne a Casalbordino nell’estate 2013.
Rito abbreviato – Ventitré delle 45 persone coinvolte nella vicenda giudiziaria avevano scelto il rito abbreviato.
Nel corso dell’udienza decisiva dinanzi al giudice monocratico del Tribunale di Vasto, Michelina Iannetta, la difesa (rappresentata dagli avvocati Vittorio Melone, Giuseppe Piserchia, Giovanni Di Stefano, Giovanni Cerella, Marco Serafini, Maria Angelica Argentieri, Giuseppe Ciccarelli, Sebastiano e Luigi Del Casale e da legali dei Fori di Chieti, Pescara, Lanciano, Macerata e Fermo) hanno sostenuto la tesi secondo cui “i ragazzi – spiega Melone – non sono stati né promotori dell’iniziativa, né addetti alla vendita di bevande. Quindi non hanno tratto alcun profitto economico, elemento richiesto dalla legge al fine di configurare il reato, ma erano dei semplici avventori di una festa che non immaginavano fosse abusiva vista la presenza di due elementi: la complessità dell’organizzazione, che prevedeva palco e strumentazione, e la pubblicità data all’evento tramite social network e cartellonistica”.
La pubblica accusa in aula è stata rappresentata dal pm Maria Grazia Marino. Accogliendo le richieste della difesa, il magistrato giudicante ha assolto i 23 imputati perché il fatto non sussiste.
Gli altri 22 saranno giudicati con rito ordinario. La prima udienza è fissata per il 24 novembre.