“Esattamente un anno fa denunciavamo l’aumento per biglietti e abbonamenti regionali del 10%, ora dovremmo sopportare un ‘adeguamento’ del 15% degli abbonamenti del trasporto regionale. Ci chiediamo, e se lo chiedono i tanti lavoratori, studenti, pendolari che ogni giorno prendono e si servono del trasporto locale… ma la creazione del TUA non doveva portare ad un miglioramento del trasporto ed integrazione ferro-gomma, con riduzione dei costi e miglioramento dei servizi?“.
A protestare contro gli aumenti tariffari del trasporto pubblico regionale, i Cobas delle Confederazioni di Chieti e Pescara, che considerano l’adeguamento “l’ennesima mazzata sulle spalle di lavoratori, studenti e cittadini“, in cambio di “un numero risibile di fruitori” che potranno contare su abbonamenti agevolati.
“Se il fondo del TPL è stato tagliato per il mancato finanziamento da parte del governo, – sottolineano i Cobas – si faccia una battaglia vera per limitare a livello regionale una serie di privilegi e sprechi, che tutt’ora caratterizzano TUA (non ultimo il numero smisurato di giorni di permesso concessi ai sindacati); se è vero che la questione Ryanair è un assett strategico, non meno importante è il trasporto locale pendolare di una intera regione. La scarsa possibilità di muovesi infatti, di riflesso impedisce anche la ricerca attiva di lavoro, di studio e di possibilità di conoscenza del territorio regionale. I Cobas, esprimendo accordo con le lamentele espresse da collettivi studenteschi alcune settimane fa, dichiara la disponibilità a costituire comitati per il trasporto pubblico con tutti coloro che vogliono mobilitarsi, al fine di costringere il governo regionale a ripensare le scelte sul TPL. Chi vuole viaggiare ha diritto ad un servizio universalmente riconosciuto come bene comune, per cui il fare cassa con aumento indiscriminato delle tariffe diventa qualcosa di non più sopportabile”.