Ci sono storie di vita che si intrecciano e si fondono con gli eventi della Storia. Protagonisti degli avvenimenti che hanno segnato un’epoca e la vita di altre persone attraverso la loro presenza e i loro gesti. Pietro Gatta ha ancora la fierezza che si può ammirare nelle foto di ormai 70 e più anni fa, quando era un giovane marinaio partito dal suo paese e finito a girare il mondo a bordo dei sommergibili della Marina Militare Italiana. Ma quelli non erano anni normali. Erano gli anni della guerra, di quella seconda guerra mondiale che segnò profondamente il nostro Paese e la sua storia. Anni che sono ancora vivi nei suoi ricordi che diventano appassionanti racconti. Pietro Gatta parla dei suoi anni vissuti sui sommergibili, delle missioni compiute e di come nelle lunghe immersioni sottomarine c’era l’attesa per il rientro in porto.
Una vita segnata dagli anni vissuti in marina, con quelle 12mila ore di immersione che corrispondono a 500 giorni trascorsi in un sottomarino nelle profondità del Mediterraneo e degli Oceani. Nella serenità della casa di Elena, dove oggi trascorre il meritato riposo dopo una vita colma di esperienze, può lasciarsi andare ai ricordi, che suscitano emozione in chi quegli anni li ha vissuti e in chi può ascoltarne attraverso la sua voce la testimonianza diretta di uno dei pochi sopravvissuti alla guerra in mare, o meglio “dentro” il mare, con tutta probabilità l’ultimo sommergibilista della seconda guerra mondiale ancora in vita.