Andrea Iannone non correrà il Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini. La caduta rimediata ieri nella FP1 che gli ha provocato una lesione ad una vertebra lo ha messo fuori gioco in quella che sarebbe stata la sua ultima gara in terra italiana sulla Ducati. Subito dopo gli esami clinici a Cesena il pilota vastese era stato dichiarato “unfit”, cioè non idoneo a partecipare alla gara. Poi, qualche ora dopo, si era aperto uno spiraglio circa la sua partecipazione al gran premio sul tracciato di Misano [LEGGI]. Decisiva sarebbe stata la visita medica di questa mattina, prima delle sessioni di prove che portano alla composizione della griglia di partenza. Alla fine il responso dei medici è quello che Iannone non voleva. Ad annunciarlo, anche in questo caso, è un tweet della Ducati: Andrea Iannone è stato dichiarato “Unfit” per il Gran premio di San Marino.
Il dotto Berardi, responsabile del centro medico del circuito, ha spiegato: “Abbiamo effettuato una visita collegiale che ha confermato che la lesione della terza vertebra toracica non è clinicamente nulla di drammatico. Ma in questo caso il vero problema è il rischio del ri-trauma, cioè di una caduta e di un colpo nello stesso punto infortunato, qualcosa che potrebbe avere conseguenze gravi per la salute del ragazzo. Dunque non me la sono sentita di correre rischi, si tratta di saltare una gara. I membri della Ducati e il ragazzo, pur molto dispiaciuti, hanno condiviso la decisione”.
Iannone non ha nascosto la sua amarezza, in particolare rispetto ai pareri contrastanti circa il suo infortunio. “Mi pare abbiano studiato tutti all’università, ma non abbiano la stessa visione – ha detto a Sky – i medici della Federazione erano possibilisti, il dott. Berardi no, oltretutto mi ha dichiarato non idoneo già ieri prima che facessi la risonanza, questo mi ha dato un po’ fastidio. Io lo capisco, la responsabilità se mi succede qualcosa è sua, però ho 27 anni, ci tengo più di tutto alla mia salute e sono un pilota, a volte bisognerebbe venirci incontro perché dopo una caduta abbiamo assoluto bisogno di salire in moto per vedere se è tutto a posto, è qualcosa di psicologico“. “Comunque – ha concluso Iannone scherzando ma non troppo – se fossi stato in lotta per il Mondiale avrei corso anche senza l’ok dei medici, avrebbero dovuto scendere in pista per fermarmi”.
L’auspicio, ora, è che possa rimettersi presto da questo infortunio e tornare in pista tra due settimane ad Aragon.