Il Gruppo Espresso ha ceduto il quotidiano abruzzese “il Centro”. L’accordo è stato raggiunto nella serata del 6 settembre scorso. A comunicarlo è stata la stessa società editrice di Carlo De Benedetti: “Gruppo Espresso comunica che sono stati definiti gli accordi per le cessioni dei quotidiani il Centro e la Città di Salerno. La nuova editrice de il Centro farà capo agli imprenditori Luigi Pierangeli, Cristiano Artoni, Alberto Leonardis e Luigi Palmerini. Le operazioni si inseriscono nel piano di deconsolidamento teso a garantire il rispetto delle soglie di tiratura previste dalla normativa in vigore, nella prospettiva della futura integrazione con la Stampa ed Il Secolo XIX. Il passaggio avrà efficacia, una volta esperite le procedure previste dalla legge e dai contratti collettivi, entro il 31 ottobre 2016. Il Gruppo Espresso ringrazia tutto il personale de il Centro e de la Città di Salerno per il grande impegno di questi anni e augura loro buon lavoro nella certezza che le testate continueranno a rappresentare una voce informativa fondamentale per l’Abruzzo e per la provincia di Salerno”.
I NUOVI PROPRIETARI – Luigi Pierangeli, imprenditore operante nella sanità e nell’edilizia, è da poco anche il proprietario di Rete 8. Gli altri soci sono Cristiano Artoni (presidente Banca di Teramo e di Credito cooperativo), Luigi Palmerini (imprenditore edile aquilano) e Alberto Leonardis (sanità).
TIMORI E SCIOPERO – Il comitato di redazione de “il Centro” e la rsu da tempo avevano espresso forti dubbi sull’operazione. I timori principali sono legati soprattutto al passaggio (a 30 anni dalla nascita del quotidiano) da un gruppo nazionale consolidato a una cordata di impreditori locali che dovrebbe sobbarcarsi le perdite di circa 700mila euro all’anno. Cifra, questa, che il gruppo di De Benedetti è riuscito a gestire e che ora potrebbe rappresentare un serio problema nella fase iniziale della nuova società; i giornalisti (30 più decine di collaboratori sul territorio regionale) temono che potrebbe portare a una riduzione di organico.
Non è passata inosservata, inoltre, la decisione del gruppo di abbandonare il centro-sud, vista la cessione contemporanea anche de “la Città di Salerno”.
Sono così stati proclamati due giorni di sciopero, ma molto probabilmente ce ne saranno altri tre.
LE REAZIONI – Per ora uno dei pochi commenti positivi sull’operazione è quello del presidente Luciano D’Alfonso: “Sono profondamente contento che ci sia un editore già titolare di esperienza comunicativa”. Il deputato Fabrizio Di Stefano, invece, è di tutt’altro parere citando un conflitto d’interesse: “Sapere che il presidente del maggior gruppo della sanità abruzzese, oltre ad essere proprietario della più diffusa tv privata locale, acquisisce anche la proprietà del maggior quotidiano della nostra regione, mi lascia perplesso”.
L’Ordine dei giornalisti ha chiesto un incontro sull’organico e solidarietà è arrivata dal sindacato dei giornalisti, l’Fnsi.
LA NOTA DEL CDR – “All’unanimità – scrivono in una nota comitato di redazione e rsu – sia i giornalisti che i poligrafici esprimono delusione, rammarico e amarezza per i modi e i termini con cui è stata portata avanti l’operazione, sulla quale, al momento, non sono stati forniti ulteriori dettagli. Da diversi mesi si sono rincorse ipotesi sulla cessione del Centro e in tutte le occasioni in cui abbiamo chiesto chiarimenti ci è stato sempre risposto che si trattava solo di voci. Nell’ultimo incontro del primo luglio scorso a Roma, tra l’azienda e il Coordinamento dei Cdr dei quotidiani Finegil, era stato assicurato che ci sarebbe stata la massima condivisione di tutte le eventuali operazioni da portare avanti. E l’ipotesi della cessione dei quotidiani locali era soltanto una possibilità e non una probabilità. Da quel giorno soltanto silenzio, fino a questa mattina quando siamo stati convocati in fretta e furia per la comunicazione dell’avvenuta cessione.
I dipendenti del Centro per anni si sono sobbarcati carichi di lavoro ben oltre quelli previsti dal contratto nella speranza di poter tutelare il posto di lavoro e di restare all’interno di un gruppo consolidato come quello dell’Espresso. Ricordiamo che il Centro ha una storia trentennale che l’ha portato ad essere il polo di informazione leader nella regione Abruzzo. Ricordiamo altresì che dopo il terremoto dell’Aquila l’ingegner Carlo De Benedetti, Presidente onorario del Gruppo Espresso, si era speso personalmente, nelle due visite fatte nella redazione di Pescara, per garantire il futuro e la continuità del giornale. I giornalisti e i poligrafici si sentono traditi dopo trenta anni in cui hanno, da zero, lanciato e affermato il Centro in Abruzzo. Viste le incertezze che coinvolgono i trenta giornalisti, i 35 poligrafici e le decine di collaboratori che da anni si impegnano per il confezionamento del prodotto, l’assemblea dei giornalisti e la Rsu all’unanimità hanno proclamato due giornate di sciopero, per oggi e domani. La stessa assemblea ha dato mandato al Cdr per un pacchetto di ulteriori tre giorni di sciopero da attuare con modalità e tempi da stabilire. Ovviamente questa forma di protesta non è indirizzata al nuovo gruppo imprenditoriale che intende investire risorse sulle nostre professionalità”.