L’estenuante tira e molla sulla salute dei cittadini dell’entroterra vastese si arricchisce di un’altra puntata. Dal primo settembre il punto di primo intervento di Gissi è tornato a essere aperto per 12 ore al giorno: dalle 20 alle 8 chi dovesse averne bisogno dovrà rivolgersi direttamente a Vasto. La nuova riduzione oraria è frutto del piano di risanamento della Asl Lanciano – Chieti – Vasto che sul nostro territorio sta già cercando di falciare le guardie mediche di Celenza sul Trigno, Scerni e Cupello.
A dare alla vicenda un retrogusto da pantomima c’è la precedente vittoria al Tar del Comune di Gissi per il simile taglio di ore avvenuto l’anno scorso [LEGGI]. Il 13 gennaio 2016 (dopo che nel settembre 2015 fu disposta la sospensione della riduzione in attesa del giudizio) il sindaco Agostino Chieffo soddisfatto per l’accoglimento del ricorso auspicava un potenziamento della struttura dell’ex ospedale in relazione alla posizione strategica per i comuni dell’entroterra vastese. Mai auspicio fu più errato.
NUOVO RICORSO – La Asl ha riproposto nel piano la chiusura per 12 ore diventata effettiva all’inizio del mese. La giunta del Comune di Gissi proprio in queste ore è in riunione per dare mandato ai propri legali per un nuovo ricorso. La Asl motiva la decisione con il numero delle prestazioni dal primo gennaio al primo luglio inferiore ai limiti di legge; numeri, questi, però, che hanno risentito dei dubbi nei cittadini sull’effettivo funzionamento della struttura instillati dalla stessa azienda. Il punto di primo d’intervento a regime ha mostrato la sua centralità in varie emergenze, come quella dell’incendio di metà settembre di Liscia, quando decine di intossicati furono medicati a Gissi.
Chieffo e la giunta prima di adire le vie legali, nel mese di agosto hanno più volte provato a interloquire con azienda e l’assessore Silvio Paolucci, ma invano. “Oggi – dice il primo cittadino, raggiunto telefonicamente da zonalocale.it – diamo incarico al legale per ottenere la revoca di questo provvedimento come l’anno scorso. La Asl si è rifiutata di soprassedere almeno fino al 31 dicembre per verificare i numeri di cui parla. L’incertezza che loro stessi hanno determinato sulla funzionalità della struttura ha influito negativamente sul numero delle prestazioni. Il nostro territorio sta subendo anche il taglio di diverse guardie mediche e bisogna vedere che ricadute avrà sul punto di primo intervento. Il provvedimento attuale è motivato diversamente, ma i vizi evidenziati dal Tar l’anno scorso restano lì”.
Salgono quindi a quattro i Comuni del Vastese ricorrenti contro l’azienda sanitaria; Gissi si aggiunge a Cupello, Scerni e Celenza sul Trigno, sul piede di guerra per le guardie mediche. Così, mentre la Asl colleziona gatte da pelare, sui cittadini dell’entroterra aleggia l’incertezza in materia di sanità.