“La notizia dell’ennesimo incidente accaduto in Val di Sangro con feriti gravi a causa dell’improvviso attraversamento della carreggiata stradale di alcuni cinghiali ripropone con forza la necessità ed urgenza d’interventi straordinari atti a contenere sistematicamente il numero di questi ungulati diventati pericolosi non solo per i danni crescenti e sistematici alle produzioni agricole ma anche per l’incolumità delle persone”.
A chiedere, per motivi di sicurezza, il selecontrollo e l’abbattimento dei cinghiali in sovrannumero è Camillo D’Amico, presidente regionale di Copagri, confederazione dei produttori agricoli.
“Nella partecipata iniziativa regionale che abbiamo promosso lo scorso 5 Agosto a Pollutri presso la sala riunioni del Bosco di dan Venanzio abbiamo sollecitato la Regione a non fermarsi al lodevole ma insufficiente inserimento nel calendario venatorio 2016 della caccia con il metodo del selecontrollo ma di andare oltre anche prevedendo vigilati abbattimenti all’interno delle aree di riserva, dove maggiormente s’annidano questi ungulati, e d’istituire al più presto un tavolo permanente con tutti gli attori della filiera così da mettere a regime più iniziative incisive ma anche perché nessuno possa più chiamarsi fuori da questa sfida che va vinta al più presto. Ribadiamo con forza – conclude D’Amico – la necessità che sia il comparto agricolo nel suo insieme la principale preoccupazione di tutti ma condividiamo chi asserisce che la vita di una persona vale molto, parecchio di più di quella di un cinghiale o di qualsiasi altro animale selvatico”.