Dovrà restituire al 42.691 euro all’erario e 2mila al Comune di San Salvo. È quanto stabilisce la sentenza della Corte dei Conti dell’Aquila nei confronti di Alfonso Monaco, ex responsabile dell’ufficio Appalti e Contratti dell’ente. L’indagine è partita dalla guardia di finanza di Vasto nel luglio del 2013, a seguito di segnalazioni, quando in un blitz in municipio furono prelevati numerosi faldoni e documenti; l’operazione poi ebbe una nuova puntata nel novembre dello stesso anno [LEGGI]. Nell’analoga inchiesta penale l’ex dipendente comunale ha patteggiato due anni.
Secondo quanto accertato dalle fiamme gialle, Monaco negli anni avrebbe alterato, contraffatto e riutilizzato marche da bollo; per il caso anche la Zecca di Stato ha svolto una perizia sulla documentazione.
LA SENTENZA – I giudici contabili nelle motivazioni della propria sentenza scrivono: “La circostanza che i valori contraffatti non ancora utilizzati sono stati rinvenuti per caso, ben nascosti in una stanza che era nella disponibilità del convenuto (costituendo il suo ufficio), durante un periodo di assenza per malattia del medesimo, depone proprio nel senso del coinvolgimento dell’interessato nella vicenda illecita, e non per la sua estraneità. Del resto il signor Monaco era titolare (e lo era stato per molti anni) dell’ufficio presso cui gli atti in questione erano formati o comunque custoditi in repertorio; lui, principalmente, aveva libero e costante accesso a tutti gli atti in questione, sicché non appare minimamente credibile l’ipotesi che le marche da bollo fasulle siano state, a sua completa insaputa, apposte da altri dipendenti o addirittura dai segretari comunali avvicendatisi nell’ente locale nel corso degli anni”.