Il territorio vastese continua a produrre eccellenze “da esportazione”, come il bartender e mixologist di Casalbordino, Luca Cinalli, 32enne che ha studiato all’IPSSAR di Villa Santa Maria, diplomandosi in “Sala Bar” e frequentando un ulteriore anno per prendere anche la qualifica da cuoco. Durante la sua carriera scolastica ha partecipato a diversi concorsi, come il “Bacardi Martini Grand Prix”, classificandosi al primo posto nelle selezioni regionali, al terzo posto nelle nazionali e all’undicesimo posto nelle Mondiali.
In giovane età ha cominciato la sua carriera a Cortina d’Ampezzo, spostandosi poi a Firenze, in Sardegna e a Parigi, ma la “svolta” è arrivata a Londra, nel 2006, arrivando in poco tempo a diventare head bartender de The Pigalle Club, un noto club con live music, in stile pre-proihibition.
Dopo aver trascorso diversi anni lavorando in bar di grande stile, eleganza e raffinatezza, ha deciso di tuffarsi in un nuovo stile di bar chiamato “tiki style” collaborando con un grande club tiki di Londra il Mahiki, a Mayfair London, e poi con il Kanaloa, nella City.
A seguito a diversi anni passati al Mahiki affiancato da diversi professionisti, ha deciso di tornare nel mondo a lui più vicino, quello classico. Da qui la nuova apertura del Nightjar nel 2010 (un bar in stile prohibition) con la quale ha raggiunto il suo obiettivo di affermarsi sempre di più nel mondo del Bar, diventando head bartender, viaggiando e tenendo seminari in tutto il mondo. Dopo anni di duro e intenso lavoro, il Nightjar ha raggiunto il secondo posto nel 2013 e il terzo posto nel 2014 classificandosi nel “World’s 50 best bar”.
Successivamente, dopo aver lavorato lì per 5 anni, nel 2015 ha aperto l’Oriole Bar, in Farringdon London, con la posizione di bar manager. Tutti i cocktail dell’Oriole sono sue creazioni, in ognuno di essi sono racchiusi tanto studio e passione. Alcuni si ispirano alle sue origini e alla tradizione italiana, come per esempio il Blood&Bone (un Bloody Mary revisionato e servito in una caccavella di pasta e, visto che l’Oriole si trova sotto un antichissimo mercato della carne, viene servito affiancato da una mini caraffa a forma di mucca) o il Karaci Sour (ispirato alla sua infanzia: figlio di pescatore, in ricordo del mattino mentre con i suoi fratelli sulla spiaggia aspettava il rientro del padre in barca e sentiva l’odore della salsedine e delle alghe. Il drink è servito in una conchiglia di vetro che ricorda molto il colore cristallino del mare mentre le sfumature di polvere di alga marina ne ricordano l’odore). Anche la postazione del bancone è completamente nuova e ideata da lui per lavorare e creare nel minor tempo possibile. Una delle sue più importanti collaborazioni attuali è con Bartender.it, con cui tiene seminari in tutta Italia.
Qualche giorno fa a New Orleans ha raggiunto una delle sue più grandi soddisfazioni, classificandosi primo al “Best New International Cocktail bar”.