“Siamo qui per rilanciare la petizione contro l’utilizzo dell’Air gun, una tecnica di ricerca petrolifera devastante per la biodiversità. Non a caso abbiamo scelto la spiaggia di Punta Penna, dove si è verificato lo spiaggiamento dei capodogli” (qui il servizio). Così il presidente regionale di Legambiente, Giuseppe Di Marco, oggi a Vasto insieme al presidente nazionale, Rossella Muroni, e alla Goletta Verde attraccata al porto, per il flash mob che ha coinvolto i bagnanti di una delle spiagge più belle di Vasto. Per l’occasione, i partecipanti si sono disposti a riva formando la scritta “NO AIR GUN”, ripresa dall’alto da un drone.
Legambiente ha inoltre rilanciato l’allarme a seguito della bocciatura del ricorso al Tar avanzato da Comuni e Regioni, contro la richiesta avanzata dalla Spectrum di utilizzare proprio l’Air gun nel centro-nord Adriatico. Preoccupazioni anche per altri progetti: “Da una parte è stata fermata Ombrina, dall’altra si amplia Rospo Mare, un attentato alla tutela ambientale. La nostra ricchezza non è il petrolio, ma la natura e l’ambiente”. Per quanto riguarda la petizione popolare, sono state già raccolte 50mila firme: “Continueremo per dare un messaggio forte alla politica che si dice sempre contraria alla petrolizzazione, ma di fatto fa poco per contrastarla”.
Per l’amministrazione comunale di Vasto, presente il vice sindaco e assessore all’Ambiente, Paola Cianci, che ha ringraziato Legambiente per aver scelto Punta Penna per la manifestazione: “È importante continuare con queste iniziative, soprattutto dopo la notizia della bocciatura del ricorso contro l’Air gun, che rappresenta un’attività impattante con gli scarichi di aria compressa sul fondo marino che danneggiato soprattutto la fauna marina”.
Presente anche il coordinatore regionale di Sel, Tommaso Di Febo, che ha portato i saluti dell’assessore Mario Mazzocca, impossibilitato a intervenire da precedenti impegni istituzionali: “Da sempre – ha sottolineato Di Febo per l’occasione – lavoriamo per un modello di sviluppo sostenibile alternativo alla petrolizzazione, un’idea diversa che parta dalla natura, dalla biodiversità e dal rispetto dell’ambiente”.
Sulla questione era anche intervenuto il senatore del Movimento 5 Stelle, Gianluca Castaldi, ricordando: “Ci sono ben due disegni di legge a firma del M5S in Senato, a prima firma di Petrocelli uno ed a mia prima firma, l’altro. Due disegni di legge il cui esame è iniziato e subito accantonato nel mese di ottobre 2015, da parte della maggioranza delle Commissioni congiunte Industria e Ambiente, che hanno l’intento normativo di porre limiti alle eccessive libertà che le disposizioni attuali concedono alle multinazionali in tema di ricerca ed estrazioni di idrocarburi. Il mio disegno di legge n. 1928, dispone che le attività di ricerca di petrolio e gas nel mare Mediterraneo abbiano più rispetto per l’ecosistema marino, ponendo il divieto all’utilizzo dell’Air gun, una devastante tecnica di ispezione dei fondali. Se tutti quanti fossero animati ed orientati, come noi del M5S, verso il rispetto delle normali regole di tutela degli ecosistemi, se tutti quanti contrastassero il puro profitto praticato dalle multinazionali (che poi sono alla base della responsabilità che ha l’uomo sul mantenimento dell’integrità del pianeta) il nostro ecosistema generale sarebbe migliore”.