“Qui le Poste si sono trasformate in una mensa Caritas”, ironizza l’avvocato Corrado Squadrone, presidente dell’Ape-associazione in difesa dei diritti del cittadino. “A Scerni si è creata una situazione paradossale: dopo la chiusura nel 2015 dell’ufficio postale di contrada San Giacomo, i cittadini sono costretti a servirsi dell’unica filiale di Poste Italiane rimasta in paese”.
“Da due giorni sto aspettando dalle 8 del mattino fino alla chiusura delle 14 di poter riscuotere la mia pensione”, dice un utente indignato. “Qui c’è una coda di 50 persone in attesa. Molte di loro dovranno tornare anche domani”.
“Ormai – racconta Squadrone – questo non sembra più un ufficio postale, ma una mensa Caritas, visto che i cittadini, con la calura di questi giorni, sono costretti a portarsi dietro acqua e vivande, in modo da potersi rifocillare durante le lunghe giornate d’attesa. Gli abitanti delle aree interne sono sempre più penalizzati”.