E’ stata assolta al termine di una vicenda giudiziaria durata 7 anni una badante sessantenne del Vastese, accusata di aver maltrattato un’anziana per la quale lavorava.
I fatti risalgono all’aprile del 2009, quando la pensionata novantenne morì. “La donna – afferma Pasquale Morelli, avvocato della badante – la donna fece una promessa alla mia assistita: ‘Quando morirò, ti lascerò la mia casa, ma fino a quando sono in vita dovrai assistermi in tutto e per tutto’. Ma subito dopo il decesso dell’anziana i parenti della defunta presentarono una denuncia per maltrattamenti. Inizialmente a questa accusa ne era associata un’altra: induzione alla morte che, però, cadde subito nel corso del processo di primo grado dinanzi al giudice monocratico, conclusosi con la condanna nel 2015 presso il Tribunale di Vasto”.
La difesa ha impugnato la sentenza, chiedendo alla Corte d’Appello dell’Aquila di riesaminare il caso, con particolare attenzione ad “un diario personale, che era stato attribuito alla defunta e che era stato decisivo ai fini della sentenza di primo grado”, racconta Morelli a Zonalocale.it. I giudici del capoluogo “hanno accolto l’istanza, disponendo la perizia calligrafica. Il confronto tra i manoscritti e la firma della donna morta ha evidenziato che si tratta di grafie appartenenti a persone diverse. Così l’accusa è caduta e la mia cliente è stata assolta. Esprimo soddisfazione – commenta il legale – per l’assoluzione, ma anche amarezza per una vicenda che è durata 7 lunghi anni”.