Altri 7 ex lavoratori della Denso (ex Magneti Marelli) hanno ottenuto l’accoglimento dei propri ricorsi riguardanti l’esposizione all’amianto all’interno della fabbrica sansalvese.
Nei giorni scorsi ci sono state le sentenze del Giudice del Lavoro Italo Radoccia per il riconoscimento pensionistico dovuto.
Il legale dei lavoratori, Fabio Giangiacomo (Inca Cgil), commenta rimarcando che “negli ultimi anni l’evolversi della legislazione in materia ha trasformato l’esercizio di quel diritto in una vera e propria corsa ad ostacoli con termini e formalità contraddittorie che hanno messo in difficoltà gli operatori e scoraggiato i lavoratori nell’intraprendere la tutela della delle proprie ragioni”.
“In particolare – continua Giangiacomo – un plauso va espresso ai lavoratori che hanno proposto il ricorso nonostante un orientamento contrario della Corte d’Appello de L’Aquila che considera già decadute procedure iniziate dopo il 2008 o dopo tre anni dal pensionamento, con conseguente rischio del pagamento delle spese legali. L’esito positivo invece vedrà premiato il loro coraggio con un aumento della pensione sino al massimo del loro tetto contributivo. La giustezza delle procedure amministrative intraprese è stata prima avallata dalla Cassazione e, di recente dalla Corte di Appello, che applicando il giusto termine di decadenza, ha cambiato orientamento”.
Soddisfazione per le sentenze è stata espressa anche dall’Inca Cigl: “La Cgil sul tema amianto nell’ex Magneti Marelli ha dapprima sul piano sindacale, con le altre sigle, allargato l’originaria platea degli aventi diritto, sulla base dello studio mirato di stabilimenti esteri con analoghe caratteristiche, poi ha difeso i lavoratori ingiustamente esclusi vincendo anche pretesi ostacoli procedurali. La tutela dei diritti dei lavoratori presuppone coraggio e competenza“.