“Presto chiuderanno le guardie mediche in molti comuni del vastese, tra gli altri Scerni, Cupello e Celenza sul Trigno. Un annuncio che sembra cogliere di sorpresa molti esponenti dei partiti che tentano, solo ora e in maniera goffa e maldestra, di salvare la faccia con i propri elettori. Al contrario non sono sorpreso dalle chiusure visto che dal primo giorno in cui misi piede in Consiglio regionale mi sono battuto, nel silenzio di colleghi di maggioranza ed opposizione, perché questo scandalo fosse evitato”. Così il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Pietro Smargiassi, a commento della chiusura di alcune sedi di continuità assistenziale, prevista per il 1° agosto.
“Attraverso atti di indirizzo e interrogazioni – ha sottolineato Smargiassi – ho provato a far comprendere alla maggioranza ed in particolare all’assessore Paolucci le gravi conseguenze derivanti dalla chiusura di quelli che sono gli avamposti del soccorso nei luoghi territorialmente più svantaggiati. Territori in cui gli abitanti hanno grosse difficoltà a raggiungere i grandi centri e ricevere le prime cure necessarie. Ho cercato di far comprendere quanto fosse azzardata e pericolosa la chiusura delle guardie mediche senza una preventiva formazione dei medici che dovrebbero essere posti in servizio sulle ambulanze medicalizzate. Ma non hanno voluto ascoltare ed oggi, quindi, si ripete quello che è il solito teatrino di rimpallo di responsabilità tra i componenti della passata legislatura con il presidente Chiodi e oggi con il presidente D’Alfonso. Una consuetudine che si ripete costantemente su ogni problema, un modus operandi che affligge questa Regione e che auspico serva a far capire ai cittadini il filo che unisce ed accomuna destra e sinistra nei ‘risultati’ ottenuti per l’Abruzzo ed in particolare per i comuni dell’entroterra”.
“Quando si spengono i riflettori elettorali – ha concluso Smargiassi – i big vanno via dalle piazze che hanno illuso e restano i cittadini di comuni quali Scerni, Cupello o Celenza Sul Trigno, lasciati soli con le solite promesse non mantenute e con i problemi di una sanità regionale che continua a dimenticare volutamente le aree interne. Resta ancora da capire quando sarà inaugurata e dove la Casa della Salute tanto sbandierata dal presidente D’Alfonso nelle ultime “apparizioni’ in quelle aree”.
Intanto sulla questione è intervenuta anche la Asl, con alcune precisazioni: “Il provvedimento, che sarà operativo dal prossimo 1° agosto, è stato adottato in questi giorni, in ritardo rispetto alle direttive della precedente Giunta regionale: per garantire i cittadini, la Asl ha infatti prima potenziato la rete dell’Emergenza e urgenza, raddoppiando le postazioni del 118, acquistando nuove ambulanze, dotando tutti gli equipaggi di attrezzature all’avanguardia (ad esempio gli elettrocardiografi per l’immediata diagnosi e trattamento dell’infarto) e formando il relativo personale”. Per la Asl, in sostanza, “i cittadini dei Comuni dove non sarà più presente la guardia medica sono ora assai meglio garantiti rispetto al passato“. ?L’azienda infatti ha spiegato che “attualmente vi sono 15 postazioni del 118 in provincia di Chieti, più altre due in convenzione per il trasporto materno e tre per il trasporto di emergenza dei neonati. Nei prossimi mesi saranno acquistate cinque nuove ambulanze.?Va inoltre ricordato che per il periodo estivo (dall’1 luglio al 31 agosto) a disposizione dei turisti vi sono anche quattro postazioni di Medicina turistica, assistite da ambulanza, a Fossacesia, San Salvo, Torino di Sangro e Vasto, e quattro nuclei di cure primarie aperti 12 ore al giorno a San Vito Chietino, Francavilla al Mare, Fossacesia e Vasto.? La rimodulazione delle circoscrizioni di continuità assistenziale (e conseguente riduzione delle sedi nei Comuni) era stata prevista dalla Asl con la deliberazione n. 1.985 del 20 dicembre 2012 in attuazione del Decreto dell’allora Commissario alla Sanità n. 24/2012. La proposta della Asl era stata ritenuta congrua dal Presidente Chiodi con il decreto n. 61 del 27 agosto 2013. In seguito a nuove istruzioni operative del Commissario regionale, il 25 febbraio 2014 (con deliberazione n. 197) la Asl aveva reintegrato la sede di Carunchio, inizialmente inserita tra quelle da ridurre”.