Dopo le turbolenze post voto (leggi qui il servizio sulle tensioni allo scrutinio e qui gli atti vandalici post voto), la comunità di Dogliola sembra aver riacquistato una certa serenità nel momento dell’insediamento del nuovo Consiglio comunale, il secondo targato Rocco D’Adamio, grazie anche alla visita del Prefetto di Chieti, il dottor Antonio Corona, che ha voluto presenziare all’insediamento del nuovo Consiglio comunale.
Il Prefetto è giunto in paese con la propria consorte, con qualche minuto d’anticipo rispetto all’ora stabilita per il Consiglio comunale, per una breve visita “guidata” dal primo cittadino di Dogliola e da un piccola delegazione formata dalla famiglia dello stesso sindaco e da alcuni consiglieri. Il dottor Corona ha apprezzato il centro storico, nel classico percorso che compie la processione del Santo Patrono, e il paesaggio, intrattenendosi a chiacchierare con i cittadini. Lungo il percorso, i “resti” della turbolenta campagna elettorale, con un’auto ancora imbrattata di spray rosso. “È successo anche a me – ha sdrammatizzato il Prefetto ricordando un episodio di gioventù – con una bella Giulietta bianca che avevo appena comprato di seconda mano”.
Dopo la breve visita, il Consiglio comunale, con l’introduzione del sindaco D’Adamio, che si è detto onorato della visita del Prefetto di Chieti e si è impegnato a fare del proprio meglio nell’amministrazione della cosa pubblica, al suo secondo mandato. Piuttosto nutrita la platea in Aula. Presenti anche diversi amministratori del territorio, tra cui il sindaci di Tufillo, Fresagrandinaria, Lentella, Palmoli e Schiavi d’Abruzzo.
Particolarmente atteso l’intervento del Prefetto, che ha tenuto a proseguire l’incontro in toni sereni e distensivi, senza dare valenza particolare alla propria presenza, anzi annunciando di non poter rimanere fino alla fine, in quanto aveva altri insediamenti da presiedere. Una visita quindi squisitamente “istituzionale”, quella a Dogliola, anche se tra le righe il “messaggio” è giunto lo stesso: “Quello della campagna elettorale è un momento di contrapposizione ed è normale che sia così, com’è giusto che l’opposizione svolga puntualmente e con fermezza il ruolo che le è stato assegnato. Ma una volta che la comunità ha deciso – ha puntualizzato il Prefetto – i toni si devono abbassare. Il paese non ha bisogno di litigiosità. Anche perché se si abbassano i toni è più semplice ascoltarsi a vicenda e con l’ascolto ci si può comprendere anche da posizioni differenti”.
Insomma, seppur con toni distensivi e informali, il messaggio è stato chiaro: il clima in paese deve tornare subito sereno. Come d’altra parte sereno è stato durante la visita del Prefetto.