Da, Francesco Manna, “giornalista, cittadino ed elettore”, riceviamo e pubblichiamo.
Non mi piace Desiati, voterò Desiati. Tenterò di spiegarvi quest’apparente contraddizione in poche righe, con tre motivi per invitare gli elettori del M5S a non votare scheda bianca e a non andare al mare domenica 19 giugno. E soprattutto a non far vincere Francesco Menna.
Primo. Non votare significa stare a guardare, far scegliere agli altri. Il contrario della filosofia del M5S, riassumibile in una sola parola: partecipazione. Per il M5S Vasto l’obiettivo ballottaggio è fallito, ora bisogna accantonare gli istinti del cuore e della pancia, bisogna usare la testa per ragionare. Non si tratta di scegliere il meno peggio, ma di evitare il peggio.
Secondo. Molti di voi penseranno che Desiati o Menna siano la stessa cosa, entrambi esponenti di quei vecchi partiti che hanno distrutto l’Italia e Vasto. Difficile darvi torto. Ma in questo momento storico il vero nemico da battere per il M5S è il Pd. Dovete chiedervi se preferite che il Partito democratico abbia un sindaco in più oppure un sindaco in meno.
Considerazione extra di carattere nazionale. Più Matteo Renzi esce ammaccato da queste elezioni, più è concreta la possibilità di affossarlo al referendum costituzionale di ottobre. Si dice che gli italiani siano sempre pronti a correre in soccorso del vincitore. Vero: e sono ancora più pronti quando c’è da sparare a un’anatra zoppa.
Terzo. Il programma del M5S Vasto inizia con una solenne promessa, quella di archiviare il nefasto decennio di amministrazione Lapenna. Se vince Francesco Menna, il decennio diventerà un ventennio. E’ chiaro a tutti, tranne a chi preferisce non vederlo, che Menna ha dato in prestito la sua faccia pulita per prolungare il parcheggio a pagamento (nostro) dell’impolverato carrozzone targato centrosinistra, affollato dai soliti noti.
Considerazione cinica finale. Per M5S Vasto il prossimo treno passa fra 5 anni: pensate che nel 2021 sarà più facile battere un Menna 43enne o un Desiati 65enne?
Buon voto a tutti.
Francesco Manna