“Io la faccia ancora una volta l’ho messa. Altri no, preferendo rimanere a Roma nelle ovattate aule parlamentari”. Luciano Lapenna affida a Facebook il suo sfogo post-elezioni. Per il sindaco uscente, lo spoglio si è rivelato deludente: nella lista del Pd si è classificato settimo con 257 preferenze, 431 in meno del più votato, Antonio Del Casale, e dopo Anna Bosco, Lina Marchesani, Giuseppe Forte, Vincenzo Sputore e Nicola Tiberio.
Per Lapenna, l’unico modo di rientrare in Consiglio comunale e, di conseguenza, mantenere il posto da presidente regionale dell’Anci è legato al meccanismo delle surroghe: deve, cioè, sperare che Francesco Menna diventi sindaco e nomini assessori un paio di consiglieri comunali eletti nel Pd. A quel punto, chi entra in Giunta decade dal Consiglio, aprendo le porte dell’Aula Vennitti ai primi dei non eletti.
“Leggo – scrive Lapenna su Facebook – entusiasti commenti per il risultato del Pd vastese, ma soprattutto per il risultato del segretario cittadino. Inviterei alla cautela. Ora inizia una nuova campagna elettorale, senza candidati, anche quelli indigesti (ricordatevi la foglia di fico). Francesco può farcela. Peccato siano mancate quelle candidature che avrebbero aiutato ad essere primi rispetto a Desiati. Io la faccia ancora una volta l’ho messa. Altri no, preferendo rimanere a Roma nelle ovattate aule parlamentari”. Il riferimento, piuttosto evidente, è a Maria Amato, parlamentare vastese del Pd sconfitta da Menna alle primarie del 6 marzo. La deputata non si è ricandidata alla carica di consigliere comunale.