Fare chiarezza sull’iter autorizzativo e intervenire sulla realizzazione delle quattro centrali a biomassa nei territori di competenza. È quanto si chiede nella petizione on line [ACCEDI] lanciata dai comitati di cittadini di Guilmi e Carpineto Sinello e indirizzata ai sindaci dei due comuni dell’entroterra vastese, rispettivamente Carlo Racciatti e Antonio Colonna. La Pescara Biovin Italia e la Energy Life Industry intendono installare quattro centrali da 200 kWe equamente divise tra i due comuni. Nelle scorse settimane i responsabili delle due società hanno illustrato il progetto nei due comuni; quella di Carpineto, in particolare, è stata un’assemblea pubblica partecipata durante la quale non sono mancati momenti di tensione [LEGGI].
Il nodo principale è quello che riguarda le autorizzazioni. In occasione dell’incontro del 21 maggio scorso, gli imprenditori hanno confermato di essere pronti a partire con i lavori avendo già le autorizzazioni necessarie (dal 2 aprile a Guilmi e dal 26 aprile a Carpineto). Qualche giorno prima, Racciatti aveva assicurato a zonalocale.it che nel suo comune non si sarebbe andati avanti [LEGGI].
Nella petizione che tra 10 giorni verrà consegnata ai primi cittadini (e che è affiancata da una raccolta firme cartacea) il comitato scrive:
“Esprimiamo la nostra ferma opposizione al progetto di centrali a biomassa nel territorio di Guilmi e in quello di Carpineto Sinello presentato dalla Energy Life Industry e dalla Biovin Italia e chiediamo al sindaco di Guilmi, Carlo Racciatti, e al sindaco di Carpineto Sinello, Antonio Colonna:
a) di fare, con la massima urgenza, completa chiarezza sulla procedura di autorizzazione del progetto nell’ambito della rispettiva amministrazione e di darne comunicazione ai cittadini in un incontro pubblico;
b) di bloccare in ogni caso per quanto di propria competenza la realizzazione delle centrali invocando il principio di precauzione, in vista dei possibili danni che l’impianto causerà al patrimonio ambientale, paesaggistico e agricolo del territorio, e alla salute e alla qualità della vita dei suoi abitanti;
c) di intervenire in ogni modo, adesso e in futuro, per tutelare gli interessi del territorio e dei suoi cittadini e per impedire che ne venga compromesso lo sviluppo basato sulla valorizzazione delle sue ricchezze agricole, naturali, paesaggistiche, culturali, turistiche”.
Quando terminerà la raccolta firme, il Comitato organizzerà una conferenza stampa a riguardo.