In questi giorni riapriranno le cucine delle mense scolastiche degli istituti Peluzzo e Spataro chiuse dopo l’ispezione dei Nas di Pescara e della Asl n.2 [LEGGI]. Come sottolineato dal capitano dei carabinieri Domenico Candelli le indagini proseguiranno per verificare il rispetto del capitolato da parte della ditta laziale che si è aggiudicata il servizio mensa in scuole primarie e materne vastesi. A far scattare li controlli erano state segnalazioni dei genitori che, in diverse occasioni, avevano rappresentato alle commissioni mensa dei diversi istituti situazioni a loro poco chiare sia per la scelta degli alimenti offerti ai bambini che per le modalità di servizio. La notizia della disposta chiusura per “gravi carenze igienico-sanitarie” ha suscitato non poca indignazione tra i genitori dei bambini che frequentano quegli istituti (e non solo) mentre da Palazzo di Città non c’è stato nessun commento ufficiale rispetto alla vicenda, quasi a voler minimizzare quanto accaduto. Si è fatta sentire, però, la voce di esponenti politici dell’opposizione. “Dov’è la vigilanza dell’Amministrazione sulle mense delle scuole materne comunali? Si è costretti a sperare nell’intervento dei Carabinieri del Nas per avere garanzia della genuinità degli alimenti somministrati ai bimbi vastesi – chiede Massimo Desiati, consigliere comunale di Vasto 2016 e candidato sindaco del centrodestra -. Cosa dobbiamo auspicare, che siano quotidianamente i carabinieri a sovraintendere ai loro pasti?”. Aggiunge Desiati: “Occorrerà certamente verificare i termini del bando di assegnazione di tali servizi mensa, stabilendo controlli diretti e periodici da parte della nuova Amministrazione. Il mio impegno in tal senso sarà ovviamente totale”.
Anche Ludovica Cieri, candidata del Movimento 5 Stelle, ha commentato l’accaduto: “È chiedere troppo da un’Amministrazione comunale di prendersi cura almeno della salute dei nostri bambini? E’ possibile pensare solo al risparmio?”. L’esponente pentastellata fa riferimento ai termini della gara d’appalto: “In teoria il criterio utilizzato è stato quello della offerta economicamente più vantaggiosa, ma nella pratica, a giudicare dai numeri, sembra che l’unica preoccupazione sia stata quella di sparagnare: dai 2.1 milioni di euro di partenza del bando (4.70 euro a pasto), l’appalto è stato concesso a un’offerta di 1.7 milioni (3.5 euro a pasto). Un ribasso del 16%! Un confronto: a Cesena, usando il criterio del massimo ribasso, la ditta vincitrice aveva proposto un ribasso del 5,12% sull’importo a base di gara, ribasso giudicato già stratosferico! Nei documenti leggiamo anche che l’appaltatore esegue presso un laboratorio autorizzato ai sensi di legge almeno quattro campionature annue sulle materie prime o sul prodotto finito e almeno otto analisi microbiologiche e chimico – fisiche sugli strumenti in uso e sui locali affidati. I risultati dovranno essere consegnati all’ufficio istruzione del comune. Ma nessuno si era accorto che qualcosa non andava. Sono state necessarie le proteste dei genitori e l’intervento di Nas. I controlli, per un motivo o per un altro, non hanno funzionato: i dati non sono stati trasmessi o sono arrivati risultati non corrispondenti alla realtà oppure il Comune ha fatto finta di niente. Non credo sia un problema di corruzione, ma di qualità. La nuova legge del codice appalti prevede espressamente indicazioni per quanto riguarda anche i servizi di mensa e ristorazione scolastica, prevedendo che si eviti la gara al massimo ribasso, perché questo significa utilizzare prodotti di scarsa qualità. Così il presidente dell’Autorità anticorruzione, Raffaele Cantone, a margine del convegno Anticorruzione e Agromafie nel Novembre 2015, proprio qualche mese dopo l’assegnazione del bando delle mense a Vasto”.
Ma il commento critico che assume certamente più rilevanza e in un certo senso fa rumore è quello del consigliere comunale di maggioranza Mauro Del Piano. “Anzitutto vorrei confutare il collega consigliere Desiati riguardo le sue affermazioni circa la mancata vigilanza amministrativa nelle mense degli asili: nulla di più lontano dal vero. Io stesso, nelle mie funzioni di Consigliere Comunale, mi sono recato, dopo formale richiesta (protocollata in data 9 dicembre 2015), in tutti i locali mensa delle scuole cittadine gestite dalla ditta All Foods s.r.l. (di Albano Laziale), al fine di verificare eventuali difformità, disservizi e soprattutto il rispetto del Capitolato d’Appalto da parte della suddetta ditta. Il prezioso confronto con il personale del settore (cuoca-aiuto cuoca-a. s. m.-responsabile di zona) – al quale rivolgo ancora una volta il mio personale ringraziamento per il lavoro che svolgono quotidianamente e spesso in condizioni di estrema precarietà- mi ha consentito di puntare l’attenzione su alcune criticità. Ho prontamente informato gli uffici preposti affinché si adottassero tutti gli strumenti necessari per la risoluzione dei problemi evidenziati”. Dal consigliere comunale, quindi, erano state sollevate nei mesi scorsi diverse questioni che, poi, sono state riscontrate anche dal controllo di Nas e Asl poichè non sono state messe in campo le dovute azioni per risolvere. Da qui il disappunto di Del Piano: “Non nascondo la mia amarezza nel constatare che settimane di lavoro sono andate in fumo ed ora sento di proporre a tutti una seria riflessione. Di fronte a leggerezze, superficialità, inadempienze gravi certificate, chi risponde? Dove sono le responsabilità? E’ fondamentale assicurarsi che ogni ditta affidataria di una pubblica gestione, rispetti fedelmente quanto prescritto in sede di gara e che, laddove si riscontrassero incongruenze, la Pubblica Amministrazione intervenga tempestivamente, addivenendo eventualmente anche alla risoluzione del contratto”.