È stata presentata sabato scorso, presso la sede di Exagogica a Vasto, la mostra fotografica che verrà ospitata dalle sale di Palazzo Mattioli dal 28 maggio al 5 giugno prossimo. Il progetto è nato dall’interesse suscitato dall’articolo “Torno a Vasto se… riscopriamo a valorizziamo i nostri tesori abbandonati!”, pubblicato da Patrizia di Cicco sul suo blog “Torno a Vasto se…” il 31 marzo scorso.
“Il fotografo Federico Dessardo – hanno spiegato gli organizzatori – ha così iniziato un lavoro di documentazione su tanti tesori che Vasto oggi nasconde e che si vuole portare all’attenzione degli appassionati e di tutta la cittadinanza per promuovere un loro recupero ed un loro riutilizzo a fini sociali, culturali e turistici. L’aiuto quotidiano di Antonio Ottaviano, presidente dell’associazione Vigili del Fuoco in congedo ONLUS, che meritoriamente mantiene molti luoghi storici di Vasto altrimenti abbandonati, ha consentito di visitare e documentare luoghi altrimenti ai più sconosciuti e inaccessibili. Umberto di Cicco ha curato la mostra, effettuando inoltre le ricerche storiche e la produzione dei supporti didattici”.
Come hanno precisato gli stessi organizzatori, “il lavoro di tutti coloro che hanno consentito la realizzazione della mostra è stato assolutamente gratuito. La raccolta di fondi sulla rete ha consentito di pagare le spese di allestimento, mentre il progetto di comunicazione è stato interamente sponsorizzato dalla società Exagogica. Il Comune di Vasto ha concesso all’iniziativa il suo patrocinio e la disponibilità delle sale espositive. Il risultato del progetto è un insieme di immagini che ci rivelano quale importante patrimonio sia ancora nascosto nella nostra Vasto e ci invitano a non considerarlo solo come un retaggio del passato, ma, piuttosto, come un potenziale per il nostro futuro. La mostra sarà proprio l’occasione per scoprire quanti tesori nascosti, e forse sconosciuti anche a molti vastesi, sono presenti nella nostra città. Ma dalla scoperta, poi, dovrà partire un’accurata opera di valorizzazione e ri-utilizzo, per il bene di tutta la comunità”.