Su iniziativa del Centro di Salute Mentale di Vasto è stata condotta nel corrente anno scolastico un’indagine conoscitiva finalizzata a misurare il livello di adattamento e del più generale stato di benessere in adolescenza e/o la presenza di eventuali specifiche problematiche disadattive.
L’indagine, condotta attraverso la compilazione in anonimato di un questionario appositamente studiato e standardizzato sulla popolazione italiana della fascia di età tra i 14 e i 19 anni, ha coinvolto 470 alunni delle classi quarte di tutti gli istituti di istruzione superiore del comune di Vasto.
I risultati emersi, restituiti ad ogni singolo Istituto attraverso incontri tra operatori, insegnanti, alunni, genitori, hanno fornito una stima sufficientemente attendibile sia della diffusione e intensità di situazioni a rischio già al loro esordio dando pertanto modo di riflettere e di elaborare interventi per prevenirne l’evoluzione in problematiche più gravose sotto il profilo psicologico e sociale, sia sulla presenza e misura di una condizione di benessere e di autostima quale variabile “protettiva” fondamentale di fronte a situazioni potenzialmente “a rischio”.
“L’immagine che emerge dalla ricerca – riferiscono il Dr. Giovanni Colonna psicologo del Centro di Salute Mentale di Vasto e la Dr.ssa Anna Nanni operatrice-psicologa dell’annesso Centro di Riabilitazione Psicosociale che hanno curato la ricerca ed elaborato i dati – è quella di un adolescente che, pur percependosi nel complesso delle aree indagate, come libero da problematiche disadattive, manifesta livelli significativamente più bassi di autostima e benessere. A fronte, infatti, di percentuali che vanno dal 74% al 97% di adolescenti che riferiscono assenza di problematiche importanti nelle aree indagate (insoddisfazione corporea, ansia, depressione, conflitti interpersonali, incertezza per il futuro, abuso di sostanze, problematiche famigliari, rischio psicosociale) si evidenzia un numero significativamente inferiore di adolescenti (di poco sotto al 50%) che vive una condizione di reale benessere ed esprime un discreto livello di autostima. I risultati emersi dall’indagine – concludono il Dr Colonna e la Dr.ssa Nanni – se da un lato ci confortano poiché la stragrande maggioranza dei giovani non riferisce di vivere condizioni di disagio, dall’altro evidenziano che l’assenza di disagio non coincide necessariamente con un vissuto di benessere ed autostima. Riteniamo, pertanto, che l’area dell’autostima sia quella da privilegiare per pianificare eventuali interventi in ambito scolastico. Interventi finalizzati questa volta non alla prevenzione del disagio ma alla costruzione e/o potenziamento di abilità utili per fronteggiare con atteggiamento critico, creativo e di autoefficacia le difficoltà che la vita inevitabilmente pone” .