“Quest’anno ci saranno 400 candidati consiglieri. Personaggi inutili, sconosciuti, che si candidano per ottenere il gettone di presenza, o per entrare in Giunta e prendere lo stipendio. Rinunciate agli emolumenti”, tuona Ivo Menna nel comizio di piazza Diomede.
Lo storico ambientalista conferma la candidatura, per la seconda volta consecutiva, alla carica di sindaco di Vasto. La sua lista, La Nuova Terra, nata cinque anni fa, si presenta ai nastri di partenza anche in questa campagna elettorale. Nessun accordo con centrosinistra, guidato da suo nipote, Francesco Menna, cui aveva chiesto di accogliere gli 11 punti del programma.
Nel comizio, il leader del movimento ambientalista lancia bordate a destra e sinistra. Soprattutto contro il centrodestra. Comincia commentando le dichiarazioni dei suoi avversari riguardo alle spese elettorali: 18mila euro Desiati, 15mila euro a testa Francesco Menna e Laudazi, 1mila 500 euro Montemurro, 700 euro Cieri. “Io – dice il leader de La Nuova Terra – spenderò al massimo 200 euro, sufficienti per informare la popolazione. Non servono i furgoni da mandare in giro per mettere in bella mostra la propria faccia. Facciamo i dibattiti televisivi e confrontiamoci sui programmi”.
Contro tutti – Menna ricorda di essere stato “consigliere comunale comunista dal ’78 all’82” e ripercorre quella che, dal suo punto di vista, è stata la storia politica della città negli ultimi decenni: “Prima la Democrazia cristiana ha svuotato il centro storico, favorendo la speculazione edilizia a macchia d’olio, poi è arrivato il centrodestra, che ha amministrato 15 anni, altro che liste civiche” e con “Tagliente che ha svenduto il patrimonio immobiliare del Comune”. E cita “i palazzi scolastici, che cadono a pezzi”, ma anche il parcheggio sotterraneo di via Martiri Istriani, a Vasto Marina, “costato due milioni di euro. Due milioni spesi per un parcheggio rimasto inutilizzato” e poi “l’ex Omni, dove c’era la sede dei vigili urbani. Un fabbricato venduto e abbattuto per costruirci un palazzo” e “il parco Aqualand, costruito con soldi pubblici e ceduto in concessione per decenni a un privato. In una città di mare il parco viene alimentato con l’acqua pura dell’acquedotto del Verde”.
Attacca entrambi i poli sulla costruzione del multipiano di via Ugo Foscolo, avviata dall’amministrazione Pietrocola, poi rimasta bloccata e, infine, ultimata dalla Giunta Lapenna: “Non andava fatto. Quando si fa un parcheggio, ci vuole un piano traffico per combattere l’inquinamento da smog”.
Al centrosinistra la responsabilità dell’abbandono dell’ex asilo Carlo Della Penna.
Nel decennio che si sta concludendo, “l’amministrazione Lapenna è stata immobile. Ha salvaguardato alcune cose, altre non le ha fatte. E’ stata sostanzialmente neutra”.