Una mattinata a teatro con Giorgio Pasotti. È l’esperienza vissuta questa mattina dagli studenti vastesi della scuola media Paolucci e dell’istituto Pantini Pudente. Sul palco della multisala del Corso, l’attore italiano ha portato in scena “…da Shakespeare a Pirandello”, un viaggio nella letteratura con l’elaborazione dei testi e delle musiche di Davide Cavuti e la produzione di Stefano Francioni.
“Credo che si sottovalutino molto i gusti dei ragazzi – spiega Pasotti a Zonalocale.it prima dello spettacolo -. Se li si mettono in una stanza, con un libro aperto a studiare, questo potrebbe risultare, per i più, un po’ noioso. Con questo spettacolo possono fruire di questi grandi artisti, di opere meravigliose, eterne, attraverso il modo in cui vengono trasmesse a questo giovane pubblico.
A loro rimangano certe emozioni, una risata che magari riesco a strappare e quindi associano il momento in cui hanno vissuto questa esperienza a Shakespeare o Pirandello. Quindi qualcosa rimane in testa. Non usciranno certamente dalla sala sapendo la storia enciclopedica di Pirandello e Shakespeare ma avranno vissuto un’esperienza nuova, in qualche modo formativa”.
Nella sua lunga e fortunata carriera Pasotti ha sperimentato, e continua a farlo, le dimensioni di tv, cinema e teatro. “Sono dimensioni completamente diverse. È ovvio che avere la possibilità di un confronto live, per noi che facciamo questo mestiere, è impagabile. Quindi, se devo dire quale mi regala più soddisfazioni, la risposta è un po’ più pendente sul teatro. Credo che non c’è attore che potrà mai dire il contrario. Nel cinema è un altro tipo di soddisfazione che vivi tempo dopo. Si realizza un certo prodotto a cui credi solo tu, il regista e pochi altri, non sapendo dove questo prodotto ti porterà o se piacerà a un pubblico. E quindi questa emozione la devi posticipare di mesi, a volte di anni. Invece il teatro è proprio lì, istantaneo, un rapporto meraviglioso che si crea con un pubblico. Ogni volta è un pubblico diverso, ogni volta è un sentimento, un rapporto diverso che si crea”.
Al suo arrivo in città ha visitato con attenzione la Multisala del Corso, lasciandosi strappare anche la promessa di tornare in città per presentare un altro suo lavoro. “Non conoscevo questa sala – ci racconta – ma entrando ho percepito un’aria familiare. Non è una di quelle multisale fredde, asettiche, magari molto funzionali. Ma ho avuto la sensazione chiara, forte che si entrasse in una casa di qualcuno, che tu venissi accolto nell’intimità del proprietario. E questo secondo me, per uno che ama il cinema in modo totale, a 360° è un qualcosa di molto importante, raro e bellissimo”.
Lo spettacolo. Voce narrante e danzatrici sul palco, sono loro ad accogliere un Pasotti che entra subito in empatia con gli studenti seduti in sala. Un viaggio che parte dalla Roma dell’uccisione di Cesare per poi proseguire in avanti con gli anni. Quello di Giorgio Pasotti è un dialogo con i ragazzi, mantenendo la platea divertita e attenta nel viaggio attraverso la grande letteratura. Ma Pasotti va oltre, scendendo tra gli studenti e scegliendo tra di loro quelli che diventeranno con lui i protagonisti dello spettacolo. Le premesse sono mantenute e alla fine è un lungo applauso a salutarlo prima di andar via.
Foto – Giorgio Pasotti a Vasto
Foto di Costanzo D’Angelo – Occhio Magico