“Qualche tempo fa, ascoltavo sindaci del Medio e Alto vastese lamentarsi della scomparsa dei servizi (guardia medica, farmacia, scuole, poste) a quei pochi residenti rimasti coraggiosamente a vivere in quelle realtà. Un discorso che preludeva comunque alla estinzione per i continui abbandoni e spostamenti verso la costa, praticamente su San Salvo e Vasto che sono divenuti enormi centri urbani, ma con serie contraddizioni sociali ed urbanistiche”.
Arriva dal candidato sindaco Ivo Menna la riflessione sul tema, rilevando come molti piccoli centri si avviino verso una “dolce morte”: “Sembra che questo processo sia stato deciso razionalmente, soprattutto dalla incapacità delle classi dirigenti del Bel Paese. Frane e inselvatichimento delle zone collinari e montane sono costantemente in agguato, dissesti e microfrane che feriscono assetti stradali su cui la Provincia non potrà intervenire. Sarebbe utile che si approntasse un gruppo di giovani laureati o studenti universitari che iniziassero una ricerca studio in loco per darci un quadro della situazione”.
“Eppure – prosegue Menna – le zone collinari e montane sono ricchissime di pregi ambientali e di risorse incomparabili. Dai frutti, ai prodotti della terra, dall’ulivo al tartufo, all’acqua, all’aria; eppure i giovani abbandonano l’aria pura e incontaminata, le acque sorgive, per inquinarsi sempre di più sulla costa dove il caos automobilistico è invasivo e micidiale con le sue emissioni di particolato contenente arsenico, piombo, cadmio, veleni assoluti”.
Da qui la sollecitazione: “Le classi dirigenti locali e regionali che idea hanno di un nuovo modello per quelle aree interne? Lo Stato centrale cosa intende per crescita economica? Come può crescere la economia e nuove relazioni umane in quelle zone, se si assiste ai fenomeni di erosione, incuria, abbandono, assenza di manutenzione della montagna? I candidati sindaci a Vasto che idea hanno? Pensano di accrescere demograficamente la nostra città favorendo queste emigrazioni interne a detrimento e svuotamento dei paesi piccoli con una nuova espansione urbanistica? Non è un problema politico sociale economico questo? Non andrebbe affrontato con strumenti e capacità di comprensione che ci riguarda tutti? E per finire: i sindaci dei paesi che lentamente muoiono, in questi anni sono stati capaci di porre al centro i gravi problemi che affliggono le loro comunità proponendo alla istituzione regionale e statale e alla comunità europea un progetto unitario per dare importanza e valore a territori la cui bellezza e ricchezza interna potevano garantire non lo svuotamento ma un nuovo incremento demografico e ricchezza sociale, con una nuova economia dove la montagna e la collina ricca di risorse potevano modificare la vita e dare benessere? Pare che questo tema sia sfuggito ai candidati sindaci di Vasto che rincorrono illusioni proponendo programmi fumosi e irrealizzabili”.