Nulla di fatto questa mattina in Consiglio comunale a San Salvo, dov’era prevista l’approvazione del bilancio di previsione 2016-2018 e dei documenti ad esso propedeutici.
Il presidente Eugenio Spadano, infatti, valutando alcuni rilievi mossi a mezzo stampa dal gruppo di opposizione di San Salvo Democratica (qui l’articolo), ha dato la disponibilità a votare un rinvio, per venire incontro alle esigenze degli stessi rappresentanti di opposizione, nonostante la convinzione di poter comunque andare avanti nella discussione e nell’approvazione dei provvedimenti, considerato che non c’erano “tempi stretti” da rispettare. Da qui la proposta di mettere ai voti il rinvio di tutti i punti all’ordine del giorno.
Tutt’altro che soddisfatta l’opposizione, che a quel punto avrebbe voluto procedere con il Consiglio: “Se la maggioranza non è in grado di approvare il bilancio – ha attaccato Arnaldo Mariotti – lo dice chiaramente e si vota il rinvio, ma al di là degli articoli di giornale in questa assemblea non è stato sollevato alcun problema e finché non c’è un motivo chiaro si può andare avanti”.
Irritato Nicola Argirò: “Mi ritengo libero, ma siedo ancora in questa maggioranza. Per essere qui oggi ho dovuto rinunciare a un viaggio all’estero e adesso mi si dice che si rinvia tutto. La maggioranza ha sempre detto di non temere la verifica dei numeri, ma alla prima occasione accade questo. Io sono pronto ad andare avanti con il Consiglio, se ci sono altri problemi verificheremo.
Critico anche Domenico Di Stefano, che ha accusato la maggioranza di volersi nascondere dietro “la foglia di fico” del comunicato di SSD e ha lamentato il mancato coinvolgimento dei capigruppo nella valutazione del rinvio.
A quel punto, dalla maggioranza, Stefano Battista ha rimarcato che la proposta era da intendersi come disponibilità a dare più tempo all’opposizione per preparare gli emendamenti, “ma per noi i documenti sono pronti, se l’opposizione vuole, possiamo tranquillamente procedere”. Anche il presidente del Consiglio Spadano si è detto pronto a procedere con la discussione dei punti all’ordine del giorno, aspettandosi però che i rilievi mossi in precedenza dall’opposizione fossero considerati “superati”, vista la disponibilità – non colta – a rinviare.
Gabriele Marchese, però, a quel punto ha precisato che dall’opposizione non sarebbe giunto alcun “lasciapassare“: “Noi abbiamo rilevato dei problemi, se ritenete che le procedure siano state rispettate andate avanti, ma non possiamo dirvelo noi. Per noi quelle criticità permangono e le evidenzieremo”.
A quel punto il presidente Spadano è tornato alla prima proposta, ovvero la votazione sul ritiro degli ordini del giorno, ma prima la parola è andata al sindaco Tiziana Magnacca che ha voluto precisare: “La legge prevede termini perentori solo per l’approvazione del bilancio; per l’ostensione dei documenti si prevedono tempi ordinari. Inoltre la contestazione è sui tempi relativi alla relazione dei Revisori dei Conti, che rappresenta un parere esterno che nulla toglie alla sostanza dei documenti presentati secondo le corrette procedure. Noi siamo tranquilli, abbiamo colto l’invito del presidente Spadano al dialogo. Potete scegliere: se ritenete che un vostro diritto sia stato leso, possiamo rimandare altrimenti procediamo. Ma delle due, una”.
Quindi la votazione, a cui l’opposizione non ha voluto partecipare, lasciando l’Aula: il rinvio, votato per singolo ordine del giorno, è passato con 9 voti della maggioranza e il voto contrario di Nicola Argirò.
Immediatamente è scattata la convocazione di una conferenza stampa da parte dell’opposizione. Presenti, Luciano Cilli, Arnaldo Mariotti, Gabriele Marchese, Filomena D’Addario, Domenico Di Stefano e Angelo Angelucci, poi raggiunti anche da Nicola Sannino.
A confermare le critiche all’amministrazione, Domenico Di Stefano: “Non sono stati in grado di mettere i consiglieri comunali nelle condizioni di svolgere il proprio ruolo e poi hanno cercato l’avallo dell’opposizione per superare i problemi che avevano creato. Ma non potevamo dare il consenso a un atteggiamento che rappresenta prova della superficialità, del dilettantismo e dell’approssimazione con cui quest’amministrazione comunale gestisce i conti del Comune. Adesso si dovrà ricominciare tutto daccapo”.
È stato poi Gabriele Marchese a ricostruire il tema del contendere: “In data 30 marzo il segretario ha depositato presso la Presidenza del Consiglio la documentazione relativa al Bilancio e il presidente Spadano ha comunicato ai consiglieri il deposito degli atti. Quando però siamo andati a prenderli, mancava la relazione dei Revisori dei Conti, mentre la legge dice che dovrebbero essere depositati insieme. Relazione che è arrivata negli uffici comunali solo il 12 aprile, anche se io sono stato in Comune in mattinata e non ce n’era ancora traccia. Il 13 ho telefonato e mi è stato risposto che ‘c’era ma non si vedeva’, una forma singolare forse per dire che la relazione era in giro per gli uffici, ma non era ancora stata depositata. La presentazione degli emendamenti, però, scadeva l’8 aprile”. Da qui l’accusa: “Il Consiglio comunale è stato espropriato del diritto di proposta, visto che non siamo stati messi nelle condizioni di presentare gli emendamenti”.