Chi è andato a votare ha scelto a stragrande maggioranza il Sì. Nel referendum sulle trivellazioni petrolifere in mare entro le 12 miglia, solo il 32,15% degli italiani si è recato alle urne. Con questo risultato, le estrazioni e le attività connesse potranno continuare fino all’esaurimento dei giacimenti. Se si fosse raggiunto il quorum, con la vittoria del Sì le compagnie petrolifere avrebbero dovuto, alla scadenza delle concessioni, smaltellare le piattaforme entro le 12 miglia dalla riva. In virtù della legge approvata a fine 2015, invece, non potranno essere concesse nuove autorizzazioni all’interno di quella stessa fascia marina.
L’affluenza – Anche in Abruzzo, dove pure erano state tante nei mesi passati le manifestazioni di sensibilizzazione sulla petrolizzazione e sul referendum, il quorum si è fermato al 35,44%.
Tra i comuni costieri della provincia di Chieti (dove sembrava esserci maggiore sensibilità rispetto all’argomento) spicca il dato di Fossacesia, con il 51,75% di votanti. Quorum raggiunto anche a Lanciano, con il 53,17%, mentre Vasto e San Salvo si fermano rispettivamente al 43,07% e 38,21%.
Inoltre, in provincia di Chieti si è superato il 50% a Fallo, Frisa, Montebello sul Sangro, Mozzagrogna, Pennadomo, Perano, Pietraferrazzana, Rocca San Giovanni, Santa Maria Imbaro, Sant’Eusanio del Sangro e Treglio.
Tra le regioni italiane, l’unica ad aver raggiunto il quorum è la Basilicata (50,16%).
Il risultato – Non avrà effetti visto il fallimento del referendum ma, come prevedibile, il “Sì” al quesito ha ottenuto l’86,44% delle preferenze.
In provincia di Chieti questo dato sale al 90,21%. A Vasto ha scelto il “Sì” il 93,17% (12.902), a San Salvo il 91,98%. Percentuale ancora più alta a Fossacesia, con il 94,21%. A Lanciano, dove si era tenuta la manifestazione contro Ombrina mare, hanno scelto il “Sì” il 94,74% delle persone che sono andate a votare.