Superare i campanilismi per evitare la chiusura di quattro Tribunali abruzzesi: Vasto, Lanciano, Avezzano e Sulmona. E’ il messaggio che Federica Chiavaroli, sottosegretario alla Giustizia del Governo Renzi, lancia a margine della cerimonia tenutasi a Vasto in occasione del 40° anniversario della costruzione del palazzo di giustizia di via Bachelet. “Io credo che noi – sottolinea l’esponente dell’esecutivo – se vogliamo rendere un servizio alla giustizia abruzzese, dobbiamo essere in grado di fare un ragionamento maturo, che superi l’arroccamento di ognuno sulle proprie ragioni e sui propri campanili e cerchi di fare un ragionamento complessivo. Credo che solo così riusciremo a portare a casa un risultato positivo per l’intero sistema”.
Una posizione analoga a quella espressa dal presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, sabato scorso, quando il governatore ha parlato di salvataggio del Tribunale di Vasto insieme a quello di Lanciano. Sembra, dunque, riprendere quota l’ipotesi di fusione.
Nell’atrio del palazzo di giustizia, l’avvocato Corrado Squadrone aveva accolto la Chiavaroli mostrandole una maglietta con la scritta: “Amen” per mostrare scetticismo circa la possibilità di tenere aperta la sede giudiziaria di Vasto, per ora prorogata fino al 2018 insieme a quelle di Lanciano Avezzano e Sulmona.
La cerimonia – Oggi a palazzo di giustizia le celebrazioni sono state divise in tre momenti: l’intitolazione dell’aula magna a Carlo Anelli, magistrato vastese che fu presidente del Consiglio di Stato; il convegno su Come comunicare la giustizia, organizzato dall’Ordine forense di Vasto e dall’Ordine dei giornalisti d’Abruzzo; lo scoprimento della targa alla memoria di Lorenzo Croce e Loris Appiani, avvocati assassinati, a distanza di 40 anni l’uno dall’altro, entrambi ad aprile.
A tutti e tre gli appuntamenti hanno partecipato Alessandro Pajno, presidente del Consiglio di Stato, e Giovanni Legnini, vice presidente del Consiglio superiore della magistratura. A fare gli onori di casa nei confronti dei numerosi ospiti istituzionali (tra cui Umberto Del Basso De Caro, sottosegretario alle Infrastrutture) sono stati il presidente del Tribunale, Bruno Giangiacomo, il presidente dell’Ordine degli avvocati di Vasto, Vittorio Melone, e il presidente dell’Ordine dei giornalisti d’Abruzzo, Stefano Pallotta.
Ai cronisti che lo hanno intervistato, Pajno ha spiegato lo stato della giustizia amministrativa (Tribunali amministrativi regionali e Consiglio di Stato) in Italia: “A livello comparativo” rispetto alla magistratura ordinaria, “credo che la giustizia amministrativa abbia tempi decisamente migliori”. Di recente, “le controversie econicamente sensibili vengono decise in un tempo breve o, comunque, all’interno degli standard europei. Ad esempio, il decreto legislativo numero 90 del 2014 obbliga i giudici a fissare la discussione delle udienze di merito per le materie riguardanti gli appalti pubblici all’incirca 70 giorni dopo il deposito del ricorso, il che significa che, nel giro di un anno e mezzo, è possibile mediamente celebrare due gradi di giudizio, tempi che sono di eccellenza all’interno di tutto il sistema europeo. E’ chiaro che questi tempi riguardano i procedimenti speciali, mentre sono più ampi i tempi per i procedimenti ordinari. Tuttavia, lo sforzo è finalizzato a omologare i tempi”.
Tra i tanti interventi, anche quello del figlio di Anelli, che ha tratteggiato la figura del padre, il legame con Vasto, dove tornava ogni anno, e la brillante carriera.