“Quando mi hanno chiamato per andare in trasmissione, avevo quasi rimosso il provino superato alcuni mesi prima”. E’ la settimana dei vastesi nei programmi di Canale 5. Nella serata del 1° aprile, Adriana D’Adamo era protagonista a Ciao Darwin di Paolo Bonolis. Qualche ora prima, andava in onda, sempre sull’ammiraglia delle reti Mediaset, una delle cinque puntate in cui Giuseppe Sangiovanni partecipava a Caduta libera, il quiz di Gerry Scotti in cui chi perde cade nella botola.
Quarantanove anni da compiere tra qualche mese, operaio addetto al montaggio di tende da sole, Giuseppe è vastese non di nascita, ma per scelta: “Sono originario – racconta – di Ottaviano, in provincia di Napoli. Mi sono trasferito qui con la mia famiglia nel 2005. Venivamo spesso in vacanza da queste parti, perché mio cognato abita da circa quarant’anni a Carunchio. Al mare venivamo a Vasto. Poi, undici anni fa, lavoravo a Brescia. Nel lavoro mi trovavo bene, ma nella città non mi ero ambientato. Faceva sempre freddo. Mio cognato mi propose di trasferirmi a Carunchio. Io dissi: ‘A Carunchio no, a Vasto sì’. Mia moglie moglie, a cui piace il mare, accettò subito. Vasto mi è sempre piaciuta: mi ricorda la Penisola Sorrentina”.
La partecipazione a Caduta libera nasce in famiglia: “E’ stata mia moglie a mandare la candidatura a nome mio. Dopo 15-20 giorni, mi è arrivata la chiamata della Endemol. All’inizio, pensavo fosse uno scherzo. Invece, a ottobre ho sostenuto la selezione a Napoli: prima i test psicoattitudinali, in cui ho risposto esattamente a 39 domande su 40. Poi sembrava finita lì. Quando mi hanno chiamato per andare in trasmissione, avevo quasi rimosso il ricordo del questionario superato mesi prima. Poi i provini davanti alle telecamere e le prove di caduta nella botola, le indicazioni sul look con cui presentarsi in trasmissione e sullo svolgimento del gioco. Abbiamo registrato tre puntate al giorno”.
Giuseppe ha partecipato a cinque puntate, che stanno andando in onda in questi giorni. “E’ stata una bella esperienza, ma che fatica per avere un selfie con Gerry. Ho dovuto aspettare quattro giorni. Mi dicevano che era impegnato. All’ultimo giorno, però, ci sono riuscito. Ho fatto una battuta a un suo collaboratore: ‘A Gerry do l’ultima possibilità di farsi una foto con me’. E’ uscito dal camerino, finalmente. Ma è comprensibile, con quei ritmi di lavoro: stare in studio dalle 9 alle 17 con le uniche pause tra la registrazione di una puntata e l’altra è stressante soprattutto per il conduttore, che non può mai distrarsi”.