Deve essere processato il cacciatore indiziato di omicidio colposo per la morte di Nicola Costanzo, il 58enne di Torrebruna ucciso il 2 novembre 2014 durante una battuta di caccia al cinghiale conclusasi tragicamente. Lo ha deciso il gup del Tribunale di Vasto, Anna Rosa Capuozzo, al termine dell’udienza preliminare di stamani.
Il processo inizierà il 22 giugno.
Omicidio colposo. Con questa ipotesi di reato, la Procura ha chiesto in aula e ottenuto il rinvio a giudizio di M.R., uno degli otto amici con cui Costanzo era andato a caccia in località Mattioni, a Torrebruna. La vittima era stata ritrovata senza vita, colpita alla testa da un colpo di carabina, come accertò l’autopsia eseguita dal medico legale della Asl provinciale, Pietro Falco.
Gli inquirenti sequestrarono immediatamente i fucili di tutti i nove i cacciatori, compreso quello della vittima.
L’indagato, difeso dagli avvocati Giovanni e Antonino Cerella, si professa innocente: “C’erano dieci persone in quella zona – afferma Giovanni Cerella – bisogna accertare chi sia stato a sparare”. La parte civile è rappresentata dall’avvocato Guido Colella.