Prima tappa fondamentale nell’iter giudiziario finalizzato ad accertare chi sia il responsabile della morte del cacciatore di Torrebruna. Il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Vasto, Anna Rosa Capuozzo, deciderà domani se rinviare a giudizio l’uomo indagato per il decesso di Nicola Costanzo, il 58enne ucciso durante una battuta di caccia al cinghiale conclusasi tragicamente il 3 novembre 2014.
Omicidio colposo. Con questa ipotesi di reato, la Procura chiederà in aula il rinvio a giudizio di M.R., uno degli otto amici con cui Costanzo era andato a caccia in località Mattioni, a Torrebruna. La vittima era stata ritrovata senza vita, colpita alla testa da un colpo di fucile a pallettoni, come accertò l’autopsia eseguita dal medico legale della Asl provinciale, Pietro Falco.
Gli inquirenti sequestrarono immediatamente i fucili di tutti i nove i cacciatori, compreso quello della vittima.
L’indagato, difeso dagli avvocati Giovanni e Antonino Cerella, si professa innocente: “C’erano dieci persone in quella zona – afferma Giovanni Cerella – bisogna accertare chi sia stato a sparare”.