“Mentre Renzi si fa bello, inaugurando in America un grande centro per le energie rinnovabili, in Italia fa il contrario. Il prossimo referendum non sarà la panacea di tutti i mali, ma un piccolo segnale per dire al Governo che i cittadini sono contro le energie fossili e a favore di quelle rinnovabili. E a Vasto siamo in tanti che vogliono lasciarsi il passato alle spalle”. Così Daniela Aiuto, europarlamentare del Movimento 5 Stelle nell’incontro promosso sul tema del referendum del 17 aprile che ha registrato la partecipazione di Piernicola Pedicini, europarlamentare del M5S in commissione Ambiente e il candidato sindaco Ludovica Cieri.
Dopo l’introduzione di Daniela Aiuto, Pedicini è entrato nel dettaglio del tema, volendo sfatare il binomio petrolio=ricchezza: “Il petrolio non è ricchezza, lo sappiamo bene in Basilicata. Petrolio è povertà e desertificazione”. Pedicini ha rappresentato l’impatto negativo a livello economico proprio con l’esempio della Basilicata, “dove si producevano pregiate mele Val D’Agri, ma una volta che cominciano a puzzare di benzina, come fai a venderle? Sono 30 anni che si estrae petrolio in Basilicata e oggi la situazione è quella che è: mancanza di lavoro, spopolamento, perdita di valore degli immobili, giovani che emigrano, dove sono i ‘vantaggi’ del petrolio?”. Contestata, poi, anche l’economicità dei derivati: “Si spendono 5mila 300 miliardi di dollari, più di quanto si spende per la Sanità, per incentivare le produzioni del petrolio attraverso la fiscalità generale. Se un litro di benzina costa meno di un litro d’acqua è perché il petrolio lo abbiamo già pagato attraverso la fiscalità generale”. Una riflessione, naturalmente, anche relativamente all’impatto sulla salute e sull’ambiente. Insomma, come spiegato da Pedicini, “questo referendum non ci soddisfa, avremmo voluto molto di più, ma è un segnale contro questo modello di sviluppo del passato; diffondete la voce e andiamo a votare”.
In chiusura l’intervento del candidato sindaco, Ludovica Cieri, che ha rimproverato al Pd un certo “bipolarismo”: “A Roma votano lo Sblocca Italia e qui partecipano alle manifestazioni contro le trivelle”. Critiche anche all’amministrazione locale, considerata “inefficace” rispetto al problema: “Vasto doveva essere capofila, ma risulta essere il grande assente in questa lotta, si doveva far sentire, ma si è adeguata alla scelta di D’Alfonso di sfilarsi tra le regioni promotrici del referendum. Il sindaco avrebbe dovuto tutelare i cittadini, l’ambiente, l’economia fatta di turismo e pesca, ma non ha fatto niente. Il sindaco che vogliamo è quello che ha la forza di dire un no vero ai fossili e puntare al futuro”. Il futuro che per Ludovica Cieri è rappresentato dalle energie rinnovabili che però “possono incidere significativamente solo al fianco di una corretta politica di risparmio energetico ed eliminazione degli sprechi“, per cui “la pubblica amministrazione deve dare il buon esempio per poi coinvolgere i cittadini in un circolo virtuoso”. Il passo iniziale: “Dire sì al referendum per indicare la volontà di questo cambio di direzione”.