“La riunione di oggi serve per capire il da farsi, dopo che la manifestazione sulla Trignina in programma per sabato scorso è saltata, per via di segnali positivi giunti dalla Regione. Avevamo chiesto un incontro e qualcosa si sta muovendo, però dobbiamo valutare. Intanto registriamo con favore che la questione comincia a interessare sempre più persone, enti e portatori di interesse. Stiamo lavorando per coinvolgere tutti in questa che ormai è diventata una lotta per il nostro territorio”. Così il vice presidente del comitato “No biometano”, Nicola Scutti, in apertura dell’assemblea che si è tenuta nel tardo pomeriggio a Montalfano sulla questione del progetto di centrale a biometano prevista sul territorio comunale.
È stato poi il presidente Dino Ottaviano a illustrare la situazione: “Siamo stati invitati a partecipare alla conferenza di servizi ad Avezzano, per un altro progetto. Si sono scusati per ‘l’equivoco’ e ci hanno promesso che saremo riconvocati presto. Dopo di che abbiamo avuto notizia di un’altra convocazione, stavolta dal presidente Luciano D’Alfonso, che dovrebbe riceverci il prossimo 13 aprile alle 19, ma non abbiamo ricevuto conferme ufficiali dalla segreteria”.
A rassicurare sull’avvenuta convocazione, il vice sindaco di Cupello, Fernando Travaglini, il quale ha confermato l’appuntamento, preso con una telefonata giunta agli uffici comunali.
I presenti, quindi, sono stati chiamati a votare per alzata di mano per decidere se procedere comunque con la manifestazione sulla Trignina o aspettare l’incontro del 13 aprile. L’assemblea, a maggioranza relativa, ha scelto di aspettare gli sviluppi dell’incontro con D’Alfonso, limitatamente alla protesta sulla Trignina. Tutte le altre manifestazioni di sensibilizzazione andranno comunque avanti.
Presenti all’incontro, anche Nicolino Torricella, presidente della cooperativa Euro-Ortofrutticola di San Salvo, e Giuseppe Torricella, vice presidente provinciale della CIA, che hanno espresso vicinanza alle ragioni della protesta, anche in chiave di protezione degli interessi degli associati: “Andiamo sempre più verso un’agricoltura biologica e di qualità. Questo territorio è già abbastanza martoriato per sopportare ulteriori insediamenti potenzialmente inquinanti”. Gli stessi hanno però invitato il comitato a seguire una linea “istituzionale” anche nell’ambito della protesta: “Evitiamo di passare dalla parte del torto, bisogna fare le cose per bene, avvisando le forze dell’ordine quando intendiamo mettere in campo forme di protesta più pressanti”.
Infine l’intervento del consigliere comunale di San Salvo, Arnaldo Mariotti, il quale ha spiegato come – in presenza di un progetto lecito e assolutamente legale come la centrale a biometano – occorra agire sulla “bilancia” degli interessi: “Non è già tutto deciso, ma è altrettanto vero che è difficile che questo progetto non si realizzerà. È importante evidenziare gli interessi collettivi del no, a fronte degli interessi dell’impresa, solo così chi deve decidere può fare le valutazioni più giuste per il territorio”. Da Mariotti, poi, anche la proposta di un “Consiglio comunale unitario” tra Cupello, San Salvo e Lentella, per mettere insieme le singole risoluzioni contrarie al progetto: “Certo non avrebbe nessun valore legale, ma l’unione di tutti e tre i comuni sarebbe un messaggio politico forte“.