Era stato il Movimento Insieme per Celenza a chiedere al sindaco Andrea Venosini, subito dopo le dimissioni dei quattro consiglieri di maggioranza, di dare conto alla popolazione, attraverso un incontro pubblico, della crisi che ha portato al commissariamento del Comune (qui i servizi). Così ieri pomeriggio, presso la sala del teatro comunale, l’ex sindaco ha incontrato i cittadini per dare la propria versione dell’accaduto, insieme al rendiconto amministrativo dell’ultimo anno e mezzo.
“Ho lasciato la guida del Comune con serenità – ha sottolineato Venosini – forte di un bilancio solido che dà un’importante capacità di spesa a chi andrà ad amministrare”. Una “ricchezza” che per l’ex sindaco i consiglieri dimissionari avevano una certa “fretta” di consumare, imponendo agli uffici “tabelle di marcia” insostenibili: “In politica si dice che un atteggiamento del genere significa non voler lasciare niente a chi arriverà dopo”. Una tabella di marcia dettata da un documento di 11 punti approvato insieme al Bilancio, ma mai concordato con il sindaco: “Mi sono trovato nelle condizioni di doverlo votare, perché non potevo andare contro il mio bilancio, ma quel tipo di documenti – di solito – li presenta l’opposizione, non la maggioranza”. Undici punti “non negoziabili” che in parte consistente sono finite in due delibere, mentre Venosini si trovava in viaggio di nozze: “Non dico che erano provvedimenti da non prendere, ma le cose si programmano, altrimenti gli uffici non sanno che pesci prendere”.
Comunque, proprio da quei famosi 11 punti la crisi è diventata sostanzialmente irreversibile, anche se era iniziata già da prima, dalle dimissioni predisposte da Venosini e inviate al capogruppo e a un referente del Movimento (“non le ho mai protocollate in Comune”, come precisato dallo stesso sindaco), per quella “tentazione di buttare la spugna” seguita alla sensazione di essere rimasto solo ad amministrare il paese: “A tutti può capitare di avere qualcosa da fare e doversi far sostituire, ma per una volta in otto anni che ho chiesto una mano mi è stato risposto: ‘Ma non hai niente da fare…’. Poi mi dicono che sono cambiato, che sono diverso, ma è normale con tutti i problemi che ci sono da affrontare”. Da lì, quindi, la tentazione – mai concretizzata – di gettare la spugna con quella lettera al capogruppo e al Movimento: “Eppure – ha aggiunto Venosini – ero pronto a qualunque cosa per evitare il commissariamento, se qualcuno non era più disposto ad andare avanti potevamo trovare le forze nel nostro Movimento, ma non c’è stato nulla da fare”. Per quanto riguarda il futuro, invece, Venosini non ha sciolto le riserve, anche se ha lasciato la porta aperta alla terza candidatura, per le amministrative 2016: “Sono rimasto molto colpito da come il Movimento Insieme per Celenza abbia ripreso il suo percorso; certo, dopo una cosa del genere non sono rose e viole, ma il Movimento è vivo e sono tornato a confrontarmi con esso. Oggi sono la persona meno credibile per una candidatura, anche perché hanno giocato sulla matematica e quattro persone hanno evidentemente ragione su una, ma voglio mantenere quella che è stata una costante del mio operato: ho cercato di fare qualcosa per il mio paese da cittadino, da sindaco e anche ora. Ma adesso sono solo un numero, non decido io“.
Prima del resoconto politico, però, Venosini ha anche fatto il punto dell’attività amministrativa dell’ultimo anno e mezzo, dal progetto ELENA per la pubblica illuminazione a quello per Alter Energy, passando per la microzonazione sismica che sta per essere approvata e sarà propedeutica alla variante al Piano regolatore, la differenziata (arrivata al 68% nel 2015 e oggetto di diversi finanziamenti), il progetto Aree interne, trasporto pubblico, il progetto di bonifica dell’ex discarica comunale finanziato da 1 milione e 300mila euro, il progetto del primo impianto pubblico a cippato per il riscaldamento degli edifici pubblici, il progetto da 260mila euro di PSR per il turismo, con la realizzazione di un B&B e due percorsi (uno naturalistico e uno storico), l’accatastamento del tratto di Trignina ricadente in territorio comunale, il progetto di consolidamento del cimitero, che insiste su un’area a rischio idrogeologico e altro ancora, il tutto con un bilancio 2015 con risorse che ammontano a quasi 400mila euro. Un bilancio che, come sottolineato dallo stesso Venosini, ha reso “sereno” passaggio di consegne al commissario.