Duecentoquarantamila euro. Dovranno riceverli complessivamente i sette ex lavoratori non riassunti dalla piscina comunale di Vasto.
Lo ha deciso il Tribunale, accogliendo il loro ricorso, presentato dall’avvocato Michele Sonnini, dell’ufficio legale della Cgil. La sentenza riguarda i quattro anni successivi al primo, visto che “in merito alla prima annualità, c’era già stata una precedente sentenza dall’esito analogo”, spiega Sonnini.
“La società Sport Management di Verona – ricorda il legale – avrebbe dovuto garantire a tutti i lavoratori le stesse condizioni economiche e giuridiche del precedente gestore, la cooperativa Comete”, che ha gestito l’impianto natatorio fino a cinque anni fa. Cosa che non è avvenuta perché, al momento del cambio di gestione, al personale fu proposta una paga oraria inferiore.
Per questo, sei istruttori e un manutentore decisero di non firmare, presentando ricorso alla magistratura del lavoro, “che ha emanato una sentenza in cui ha disposto la riassunzione dei sette lavoratori alle medesime condizioni economiche e giuridiche precedenti al cambio di gestione. La sentenza non è stata rispetta e di conseguenza – conclude Sonnini – è scaturita la causa di risarcimento danni. Le sette sentenze che ne sono derivate riconoscono il diritto dei lavoratori non riassunti a ottenere il pagamento di una cifra corrispondente a tutte le mensilità che avrebbero percepito negli ultimi 4 anni”. In totale, più di 240mila euro.