Salta l’incontro fissato per domani a Pescara per discutere della situazione della Canali di Gissi. L’assemblea tra le parti sociali si sarebbe dovuto tenere nell’assessorato alle Attività produttive, ma l’annunciata assenza della società ha causato il rinvio al 18 marzo; per domani era prevista nella città adriatica anche un presidio dei lavoratori.
Si allunga così il lento stillicidio per i lavoratori che attendono di conoscere le sorti dell’azienda. È da fine gennaio, infatti, che si discute di una possibile chiusura del pantalonificio che attualmente occupa 93 lavoratori [LEGGI]. Il clima che si respira tra gli operai (in stragrande maggioranza donne) non è di migliori: il silenzio ha accompagnato troppe vertenze finite male (su tutte quella della vicina Golden Lady finita nell’oblio).
Dopo il rinvio dell’incontro, i sindacati hanno rilasciato un duro comunicato con il quale si sollecitano azioni concrete: “L’incontro che si sarebbe dovuto tenere nella giornata del 9 marzo presso l’assessorato Attività Produttive è stato rinviato al 18 marzo per indisponibilità dell’azienda. Riteniamo molto preoccupante questo rinvio perché sposta ulteriormente in avanti la grave difficoltà in termini di prospettive occupazionali e di ricerca di soluzioni strutturali come beneficio x il territorio.
Auspichiamo che nel prossimo incontro l’azienda finalmente venga con proposte serie e condivisibili che diano prospettiva al futuro occupazionale dello stabilimento dimostrando concretamente quello che ha sempre dichiarato, ossia di essere diversa da tante altre aziende del settore che per risolvere i problemi hanno cessato attività. Abbiamo rispetto a questo avanzato proposte concrete e fattibili che partono dal consolidare 20 ore settimanali part time per tutti i lavoratori consapevoli della reale difficoltà del mercato di riferimento. Certo questi slittamenti di incontro (purtroppo non è il primo) suscitano molta preoccupazione anche in relazione al fatto che la riforma degli ammortizzatori sociali oggettivamente riduce i margini per la ricerca di soluzioni. Ci auguriamo che tutto il territorio comprenda la portata di questa vertenza e l’importanza di una soluzione positiva. Ci auguriamo che tutto il territorio comprenda e ci sostenga fattivamente consapevole che per la Valsinello una soluzione negativa sarebbe una catastrofe anche in considerazione del fatto che anche la Gissi Confezioni (reparto giacche, nda) presente nello stesso stabilimento da diverso tempo è interessata dalla Cigo.
Ci auguriamo che si comprenda che la vertenza Pantalonificio per il nostro territorio equivale come impatto a quella della Brioni di Penne. Il 18 marzo vedremo e saremo presenti anche con un presidio consistente di lavoratrici e lavoratori“.