Due le richieste avanzate dal presidente della Cia Chieti Pescara, Nicola Antonio Sichetti, durante l’ultima riunione della Consulta del Consorzio di Bonifica Sud di Vasto convocata per cercare soluzione ai rincari dei canoni stabiliti a causa della situazione di dissesto finanaziario dell’ente: assicurare il servizio per la prossima campagna irrigua e ridurre, in maniera cospicua, gli aumenti della tariffa consortile del 57%. Per Sichetti, che condivide il piano di risanamento dell’ente varato dal commissario Mastrangelo, l’unico modo per arrivare alla riduzione dei canoni è far ricorso a un fondo regionale: “Una una tantum che permetta di tamponare la situazione relativa al 2016, in cui i bilanci del Consorzio prevedono un’entrata di 3 milioni e 90 mila euro proveniente dai canoni consortili. Cia Chieti Pescara chiede inoltre che tutte le risorse che entreranno nelle casse del Consorzio nel corso dell’anno grazie al piano di risanamento e al piano industriale del commissario siano impiegate per diminuire in maniera sostanziosa la seconda e terza rata del canone“.
Per quanto riguarda il fondo regionale, l’associazione di categoria ha cercato una sponda politica, interessando sia il presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, incontrato sabato scorso nella stessa sede, sia l’assessore regionale alle Politiche agricole, Dino Pepe: “Entrambi – hanno assicurato i rappresentanti delle associazioni di categoria – si sono impegnati a studiare a fondo la materia, cercando di rintracciare possibili risorse a sostegno dei disastrati bilanci consortili ed evitare così che il mondo agricolo venga lasciato solo a pagare per colpe che non ha commesso”.
Sulla stessa lunghezza d’onda la Copagri Chieti che, con il presidente Aquilino Mancini e Tommaso Dell’Oso, componente della Consulta agricola, hanno rappresentato la necessità di “destinare le entrate recuperate al bilancio corrente, garantendo l’avvio del servizio irriguo e massimizzando la fattiva collaborazione della Consulta agricola”.
Per Confagricoltura, invece, il presidente provinciale Mauro Lovato ha rimarcato: “Dopo che il commissario ha accennato alla possibilità di recupero circa 400 mila euro provenienti dal pagamento di proprietari che non hanno mai pagato, oltre alla possibilità di accedere a un fondo regionale, per cercare di abbassare la corresponsione a carico degli agricoltori abbiamo proposto di suddividere in due l’ultima rata e verificare la possibilità, a seconda delle entrate, di diminuire o azzerare una delle due rate oppure entrambe. Se questa soluzione non è praticabile, abbiamo chiesto che una delle due rate possa essere considerata come un anticipo del pagamento dei canoni del 2017″.