Incontro “tecnico” per Maria Amato in chiusura di campagna elettorale per le primarie del centrosinistra in programma nella giornata di domani. Per l’incontro finale, infatti, la rappresentante vastese del Pd alla Camera dei Deputati ha scelto di presentare uno dei “prodotti” del lavoro che sta portando avanti in Commissione Affari Sociali insieme ai colleghi, ovvero la riforma sulla responsabilità professionale degli operatori della sanità. A spiegare i dettagli della riforma, il relatore della legge, Federico Gelli. Presenti anche altri colleghi del Parlamento, tra cui Vittoria D’Incecco e Gianluca Fusilli. Tra gli altri, i sostenitori della candidata, dagli assessori Luigi Marcello e Luigi Masciulli, a Domenico Molino e Gabriele Marchese. Presenza “istituzionale” per il segretario del Pd Antonio Del Casale.
Prima, però, un inevitabile riferimento alla sfida di domani: “Ha fatto scalpore – ha sottolineato Maria Amato – che ho detto che Vasto non deve essere più un feudo dove pescare voti per essere eletti a vari livelli. La città deve essere amministrata con un altro approccio, con uno stretto legame con la stessa, anche facendo scelte scomode”. Per farlo, però, Maria Amato ha indicato la strada della “concertazione“: “La soluzione non può essere nella testa di una sola persona, di un solo regista, che sia un regista locale o qualcun altro che vuole telecomandare”.
A seguire, l’intervento di Federico Gelli, il quale ha spiegato il percorso di riforma sulla responsabilità professionale nella sanità, non prima di aver avuto parole di stima e incoraggiamento per la collega impegnata nelle primarie: “Quando ho saputo che si candidava – ha spiegato Gelli – le ho chiesto: ‘Chi te lo fa fare solo a pensare di lasciare il posto in Parlamento per fare il sindaco?’. Ma naturalmente era una battuta, perché tutti ormai conosciamo lo spirito di servizio di Maria, sempre volto al bene comune”. Per quanto riguarda la legge sulla responsabilità professionale che tende a limitare i rischi, civili e penali, per gli operatori della Sanità. Una riforma che naturalmente non incide sul dolo, ma su quelle situazioni “incidentali”. Corposo l’intervento, di cui i punti principali: obbligo assicurativo per tutte le strutture ospedaliere, costituzione di uffici di risk managemet e soprattutto interventi sul Codice penale e civile. Per quanto riguarda il penale, il professionista non risponde se rispetta le linee guida e le buone pratiche. Ma sulle linee guida c’è anche “la licenza” che fa salvi “rilevanti specificità del caso concreto”. Relativamente al Codice civile, “vogliamo creare un indirizzo specifico per il quale il cittadino che ritiene di essere stato danneggiato si rivolga all’azienda ospedaliera. Il professionista risponde per responsabilità extracontrattuale” (se il cittadino vuole chiedere indennizzi a entrambi dovrà avere validi motivi e la prescrizione comunque scende a 5 anni). Ad ogni modo, se il professionista viene condannato per colpa grave, allora la struttura ospedaliera potrà rivalersi sullo stesso. Molte altre le novità annunciate nel settore, ma non solo in ambito di responsabilità professionale. Arriva infatti lo stop ai commissari-presidenti: quando la Sanità di una regione verrà commissariata, arriveranno commissari governativi (tra l’altro Gelli si è fatto “sfuggire” che presto potrebbe toccare anche al vicino Molise) e non sarà più affidato ai presidenti di Regione.
Al termine dell’intervento di Gelli, conclusione di Maria Amato, per il passaggio finale sulle primarie, con toni più morbidi, dopo le recenti polemiche: “Il mio è un appello al voto, alla democrazia; riappropriamoci della facoltà di scelta. Andiamo a votare nella consapevolezza che la scelta è tra due nelle persone, due persone per bene, seppur con visioni diverse. La mia è la visione di città della buona vita“.
Asce di guerra riposte, quindi, e spazio al voto.