Se cinque anni fa c’era il rischio infiltrati, ora c’è quello del voto doppio. Nel 2011 la polemica scoppiò nel day after delle primarie del centrosinistra di Vasto: si scoprì (e lo documentarono anche alcune foto) che ai seggi allestiti al PalaBcc, tra i quasi 4mila 900 votanti, c’erano anche militanti del centrodestra.
Impossibile calcolare quanto abbiano influito sul risultato finale. Ma i fatti dimostrarono che degli infiltrati c’erano. Nulla di scandaloso, fu la risposta degli organizzatori, visto che la consultazione popolare è aperta a tutti i cittadini.
Quest’anno, con le primarie sia a destra che a sinistra, il problema viene affrontato, ma solo parzialmente. Nella conferenza stampa in cui ufficializzava la scelta del voto popolare per far decidere ai cittadini chi sarà il candidato sindaco, il centrodestra ha annunciato un controllo sui possibili infiltrati: chi fa politica in partiti avversari tornerà a casa senza aver votato. Dall’altra parte, nel regolamento di quest’anno del centrosinistra si legge, all’articolo 8, lettera C: “Non possono partecipare alle primarie 2016 in qualità di elettori coloro i quali, all’interno dei partiti in coalizioni avverse al centrosinistra a Vasto, sono eletti a tutti i livelli istituzionali, dal Consiglio comunale al Parlamento europeo”. Una norma che, di fatto, non impone uno stop a iscritti e attivisti di forze politiche estranee alla coalizione, ma solo a coloro che ricoprono cariche elettive.
Ma il dubbio che insinua è soprattutto quello del doppio voto. Da alcuni giorni se ne parla insistentemente, non solo tra chi alle primarie non ci andrà perché sostiene altri movimenti o liste civiche e, di conseguenza, critica il metodo scelto dai due poli tradizionali, ma anche in ambienti molto vicini ai dirigenti delle forze politiche di centrodestra e centrosinistra: il rischio è di vedere le stesse persone sia ai gazebo del centrosinistra il 6 marzo al PalaBcc e sia, la domenica successiva, ai seggi del centrodestra nella palestra del Centro sportivo Don Bosco dei salesiani. Della serie: “Voto per il candidato che vorrei diventasse sindaco di Vasto, ma anche per l’avversario che gli fa più comodo”. E su questo le regole non sembrano ferree, lasciando spazio a manovre politiche in grado di spostare voti su singoli candidati dell’uno e dell’altro schieramento.