Nulla di fatto dalla conferenza dei servizi prevista ieri a L’Aquila per parlare della centrale per la produzione di biometano a Montalfano [LEGGI]. L’incontro al quale hanno partecipato il vicesindaco Fernando Travaglini e un legale del Comune sarà riconvocato di un mese per permettere alla Asl di visionare la documentazione. Il Comune di Cupello ha chiesto il suo coinvolgimento per avere anche un parere igienico sanitario sull’impianto, ma l’azienda ha inviato una nota con la quale ha spiegato di non aver potuto ancora acquisire i documenti.
Nel frattempo, sono già due i Consigli comunali che si sono schierati contro l’insediamento. Il 15 febbraio scorso è stata l’assise civica di San Salvo a votare un documento di contrarietà, mentre il giorno dopo è stata la volta di quella cupellese. A giorni un documento simile dovrebbe essere votato anche dagli amministratori di Lentella e Monteodorisio. Ha suscitato più di una perplessità l’uscita dal consiglio comunale cupellese di Camillo D’Amico – candidato sindaco con la lista Il Cambiamento e contrario al termovalorizzatore previsto durante la passata amministrazione nella zona dell’impianto Civeta – che ha motivato con un conflitto d’interessi di carattere lavorativo con il progetto; l’altro rappresentante dello schieramento ha comunque poi votato contro.
I timori sono diversi, tra questi l’impatto odorigeno considerato che le prime abitazioni si trovano a meno di 500 metri dal terreno individuato per l’impianto; a Montalfano sono state raccolte oltre 200 firme contrarie al progetto. La zona, sulla fondovalle Treste, è ritenuta già gravata da altri insediamenti impattanti (Laterlite, Stogit e Porcilaia Amadori).
Manuele Marcovecchio, sindaco di Cupello, nel frattempo sollecita una risposta dalle istituzioni e dalla politica: “Noi proseguiamo il percorso di contrarietà; ieri siamo andati con un mandato pieno da parte del consiglio comunale. Faccio appello alla politica regionale e del territorio perché faccia squadra e si interessi di queste iniziative e raccolga le istanze delle comunità contrarie al progetto”.