“Legittime scelte imprenditoriali che, nel caso di specie, costringono la scrivente a rinunciare all’incarico ed ai relativi corrispettivi ma giammai a disattendere impegni, anche morali, assunti con la amministrazione, con i lavoratori e con le famiglie dei piccoli utenti”. Così la cooperativa Pianeti diversi replica ai sindacati riguardo alla preoccupante situazione dei dipendenti della Tana dei cuccioli, l’asilo nido comunale di località Incoronata, a Vasto.
“La cooperativa – si legge in una nota di Pianeti diversi – nel gennaio del corrente anno ha risposto ad una richiesta di intervento avanzata dalla amministrazione comunale di Vasto per la quale la cooperativa sta svolgendo , ormai da oltre sei anni, servizi assistenziali vari con assoluto spirito collaborativo, profondo rispetto degli utenti e, soprattutto, dei diritti dei lavoratori a tutela della continuità assistenziale educativa e lavorativa delle persone coinvolte nelle varie attività.
Anche nella circostanza in argomento ci si è resi disponibili a fronteggiare l’emergenza sopravvenuta (il precedente gestore ha rescisso il contratto) di prendere in carico entro soli due giorni dalla richiesta l’erogazione di un servizio precedentemente erogato da altro Ente privato peraltro ad altre ed ovviamente più vantaggiose condizioni contrattuali. Seppur con grande fatica ed apprensione il coordinamento della nostra organizzazione in una armoniosa collaborazione con le educatrici tutte e con il personale ausiliario, era riuscita a trasmettere un benefico impulso propositivo e fiducia rispetto al futuro del servizio, ricevendo peraltro apprezzamenti dai genitori finalmente più sereni nel portare i propri piccoli all’asilo.
Effettivamente, in data 7 gennaio e nel rispetto delle disposizioni di legge, si manifestava, in presenza sindacale la disponibilità al mantenimento delle operatrici in forza allo stato dando la disponibilità ad assumere nel seguito a tempo indeterminato buona parte di loro nonostante la assoluta inesistenza delle condizioni organizzative ed economiche in ragione della temporaneità dell’incarico e della conseguente diversa organizzazione imprenditoriale rispetto alla impresa uscente.
Ebbene, se è vero che in data 7 gennaio, la cooperativa sottoscriveva una intesa alla presenza dei rappresentanti sindacali e dell’amministrazione, è del pari incontestabile che giammai la Cooperativa si impegnava a trasformare tutti i contratti in essere a tempo indeterminato incluse le maternità e senza riduzione di orario. Giammai avrebbe potuto sia per la emergenzialità dell’affidamento, sia per la breve durata dello stesso. Nonostante le numerose unità in esubero, la società scrivente si è impegnata ad assumere tutte le operatrici fino al termine dell’affidamento ed a condizione di una riparametrazione della quota oraria di ciascuna dipendente.
Anzi, non può tacersi che nel corso del richiamato incontro, i rappresentanti dei lavoratori hanno omesso di comunicare ed approntare le doverose tutele per ben cinque dipendenti che usufruiscono, allo stato, del periodo di astensione per maternità. Né i rappresentanti sindacali avevano pensato a tutelare il monte di ore lavorate da ogni singola figura professionale all’interno dell’asilo quali educatrici, cuoca e inservienti.
Tali tutele sono state riconosciute in via autonoma, nei limiti sopra menzionati, dalla Pianeti diversi.
La nostra Equìpe si è preoccupata di tutelare le operatrici in maternità impegnandosi ad assumerle tutte prima della fine dell’affidamento (assumendo già due operatrici alla fine del periodo di astensione), assicurandosi che potessero percepire dagli enti previdenziali comunque l’assegno previsto e addirittura cercando di assorbire nel proprio organico quelle lavoratrici precarie che avevano sostituito le lavoratrici in maternità (assunzione di un’altra figura professionale incaricandola su altro servizio).
Del resto, e da qui lo stupore rispetto ai toni degli articoli in commento, va evidenziato che anche prima dell’accordo stipulato il 7 gennaio, le operatrici, ben consapevoli della situazione di cui si era fatta carico la Cooperativa, diverse ore prima ed in altra sede avevano già sottoscritto il contratto a termine proposto.
Tuttavia, dopo l’inizio del nuovo e gravoso impegno, la Cooperativa si è trovata costretta, non certo a disattendere un accordo, ma semplicemente a rifiutare l’affidamento. In realtà proprio la errata e strumentale interpretazione delle intese intercorse il 7 gennaio ed il riproporsi, da parte delle rappresentanze Sindacali, di pretese irragionevoli in merito alla natura dei contratti di lavoro ed alle quote orarie, rendono impossibile la continuazione del servizio.
Di fatto, la Cooperativa si troverebbe, successivamente all’accordo del 7 gennaio, a dover organizzare il servizio secondo sopravvenute e mutate condizioni che non consentono la sostenibilità economica dell’affidamento. Sul punto deve, per onestà intellettuale precisarsi che le infondate pretese non provengono dalla stragrande maggioranza delle lavoratrici. Ed ancora deve precisarsi a chiare lettere che, in buona sostanza, l’accettazione incondizionata delle infondate richieste sindacali costringerebbe la cooperativa a sostenere un costo mensile superiore rispetto al corrispettivo offerto dal Comune.
Questi i fatti, facilmente confutabili in ogni sede, ed alla luce dei quali appare davvero meschino ed ingiusto il discredito che deriva alla Pianeti Diversi dagli articoli di stampa e dalle dichiarazioni negli stessi contenute. E ciò laddove in alcun modo le modalità di assunzione proposte dalla scrivente cooperativa, ben avrebbero garantito la continuità lavorativa del personale che,tra l’altro, per espresso impegno dell’Amministrazione comunale, in persona del Sindaco, avrebbe ricevuto ulteriore tutela con l’inserimento della cd. clausola di salvaguardia anche nel bando della prossima procedura di gara.
In tale ipotesi ed a fronte di un affidamento pluriennale, il contemperamento tra la libertà dell’imprenditore subentrante ed i diritti dei lavoratori, potrà ricevere diversa valutazione. Ma in ogni caso, va ribadito con forza che nonostante la Cooperativa precedente affidataria abbia licenziato tutto il personale al 31/12/2015 la Cooperativa Pianeti Diversi, pur trovandosi di fronte a personale disoccupato giammai ha negato la tutela delle dette unità lavorative provvedendo alla loro assunzione in via prioritaria. Del resto tanti anni di serietà e di efficienza sul territorio vastese sono la testimonianza concreta che gli operatori tutti della Cooperativa Pianeti Diversi hanno sposato l’ottica partecipativa e mutualistica che ha messo sempre al centro i diritti dei lavoratori.
Inaccettabile appare, pertanto, ogni strumentalizzazione, rispetto alle legittime scelte imprenditoriali che, nel caso di specie, costringono la scrivente a rinunciare all’incarico ed ai relativi corrispettivi ma giammai a disattendere impegni, anche morali, assunti con la amministrazione, con i lavoratori e con le famiglie dei piccoli utenti alle quali, sin da ora, è rivolta la nostra solidarietà per i disservizi che conseguiranno per motivi assolutamente non riferibili alla scrivente organizzazione”.