“Per fare il volontario di protezione civile occorrono 18 anni, sana e robusta costituzione, la fedina penale pulita e tanta buona volontà e pazienza, perché far parte della protezione civile non significa solo partecipare a processioni e sagre di paese. Bisogna mettere in conto che certi giorni si esce e non si può tornare nemmeno a mangiare, e quando lo si fa, si torna con la divisa bruciacchiata o zeppi di sudore”. Così Pietro Catuogno, del gruppo comunale di protezione civile di Vasto ha illustrato agli studenti dell’Istituto Agrario “C. Ridolfi” di Scerni i requisiti per diventare un volontario, al termine dell’attività di esercitazione organizzata con lo stesso gruppo di Vasto e coi i colleghi di Scerni.
Le attività sono iniziate a metà mattinata con una evacuazione di emergenza che ha coinvolto i ragazzi dell’Istituto, che poi hanno potuto assistere agli interventi dei volontari per domare un incendio controllato negli spazi aperti della scuola. Al termine delle esercitazioni, incontro nell’Aula Magna, dove il dirigente scolastico, il professor Livio Tosone, ha tenuto a ringraziare la professoressa Cristina Di Pietro che si è occupata dell’organizzazione dell’evento. Il dirigente si è poi complimentato con gli studenti per l’attenzione con cui sono state seguite ed eseguite le esercitazioni.
È stato poi il responsabile del gruppo comunale di protezione civile di Vasto, Eustachio Frangione, a spiegare agli alunni dell’Agrario le delicate funzioni dei volontari che, come sottolineato dallo stesso Frangione, “non possono certo sostituirsi al Corpo nazionale dei vigili del fuoco, ma sono da supporto agli stessi, soprattutto in un territorio come quello di Vasto, dove i vigili del fuoco hanno solo una squadra a disposizione”. Il responsabile della protezione civile di Vasto si è poi congratulato con i ragazzi per l’evacuazione “a tempo di record”, raccomandando di prendere coscienza delle procedure di emergenza per poter fronteggiare al meglio eventuali condizioni critiche.
A conferma delle parole del responsabile del gruppo vastese, le parole del volontario Pietro Catuogno, sempre del gruppo comunale di Vasto, che, dopo aver illustrato ai ragazzi i requisiti per poter iscriversi alle associazioni di protezione civile, ha ricordato la delicatezza e l’importanza del lavoro svolto dai volontari: “Molti di noi sono intervenuti anche a seguito del terremoto di L’Aquila e vi posso assicurare che è un’esperienza che rimane dentro per tutta la vita. La vita di tante persone è cambiata, e molte sono morte, per un evento durato 8 secondi. In quei momenti non c’è la protezione civile, noi arriviamo dopo. Per questo è importante che ‘sprechiate’ 5 minuti della vostra vita ad apprendere i piani di sicurezza dei luoghi dove vi trovate”. Per chi invece vuole diventare direttamente un volontario, invece, l’assicurazione: “Indossare questa divisa è un onore, perché siamo chiamati ad aiutare gli altri, senza altri fini”.