L’esame di ammissione alla facoltà di medicina era irregolare, così come l’esclusione di uno studente del Vastese. Per questo, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha accolto il ricorso straordinario al capo dello Stato e trasmesso gli atti al Consiglio di Stato che, con un’apposita ordinanza, ha disposto l’ammissione del ragazzo al corso di laurea in Medicina dell’Università di Tor Vergata, a Roma.
“La vicenda – racconta l’avvocato Sergio Lapenna, legale del ricorrente – si inserisce nel solco più ampio di un filone di ricorsi formulati in tutta Italia dagli studenti per l’ingresso al corso universitario di medicina.
Lo studente in questione aveva partecipato alla prova di selezione obbligatoria relativa all’anno accademico 2014/2015, per l’ammissione ai corsi di Laurea della facoltà di Medicina e Chirurgia presso l’Università Tor Vergata.
A seguito della prova, lo stesso studente non era stato però ammesso all’iscrizione in quanto classificatosi nella graduatoria di merito in posizione non utile rispetto ai contingenti numerici prefissati.
Varie e diffuse, d’altro canto, erano state le irregolarità che si erano manifestate durante la prova: in particolare modo in relazione all’anonimato.
Per tale motivo, il giovane aspirante medico ha chiesto al Presidente della Repubblica la verifica straordinaria del concorso.
A seguito della travagliata procedura, in cui hanno partecipato anche l’Università ed il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca (Miur), lo studente ha ottenuto, con decreto che in questi casi la legge richiede venga emesso dal Consiglio di Stato, l’inserimento retroattivo nel corso di laurea”.
Nell’esprimere soddisfazione a nome del ragazzo, Lapenna sottolinea che “in Italia, nonostante le numerose proposte legislative volte ad eliminare definitivamente la prova selettiva, l’ingresso alla facoltà di medicina rimane un vero e proprio anacronismo limitativo delle aspirazioni dei giovani medici”.